La facciata, in stile neoclassico, è divisa in due piani raccordati tra loro da due volute laterali; sulla parte bassa si apre il portone d’ingresso riquadrato da uno stipite in granito e fiancheggiato da due lesene. Ai lati del portone due coppie di lesene tra le quali sono presenti due edicolette con nicchia vuota. La parte superiore della facciata è delimitata da due volute e da due lesene; all’esterno di queste sono collocate due statue con l’effige di San Michele e dell’Angelo custode. Al centro della parte superiore della grande edicola, che in origine era una finestra, vi è un affresco della Beata Vergine del Rosario. Al termine della facciata si erge un frontone triangolare con all’estremità due statue di angeli e al centro una croce in ferro battuto.
L’interno si presenta a navata unica absidata con copertura a volte a botte; sulla navata si aprono sei cappelle, tre per ogni lato anch’esse voltate a botte.
L’abside, di notevoli dimensioni, è costituita dal presbiterio e dal coro; è rialzata rispetto alla navata; sulle pareti laterali del presbiterio sono rappresentati due grandi affreschi racchiusi in cornici a rilievo. Sempre su questa parete è appeso un tondo con l’Adorazione dei Magi; sulla volta del presbiterio sono affrescati al centro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo circondati dagli angeli e serafini e ai lati sono raffigurati i Dottori della Chiesa.
La volta a botte della navata è interamente affrescata; ai lati delle sei finestre sono raffigurati gli Apostoli, nelle vele sopra le finestre sono dipinti sei personaggi: Dottori e Profeti con la relativa identificazione. Al colmo della volta sono rappresentate le virtù Teologali: la Fede, la Speranza e la Carità. Alla base delle due arcate sono rappresentate le quattro Virtù Cardinali: Temperanza, Fortezza, Prudenza e Giustizia.
XIV – Si hanno notizie di una chiesa romanica più piccola e forse diversamente orientata rispetto all’attuale della quale sono rimaste poche testimonianze nella chiesa odierna.
1637 – L’attuale chiesa sorge su una precedente di epoca romanica; il parroco don Gerolamo Pusterla nel 1637 ha iniziato i lavori di ricostruzione, mantendendo sempre il funzionamento della chiesa in quanto si era proceduto gradualmente a demolire e ricostruire.
1681 – Decorazioni interne
1683 – Venne benedetta con una solenne celebrazione da don Ippolito nel 1685.
2002 – Vennero restaurati gli affreschi della zona presbiteriale.