La piccola chiesa si presenta con aula unica e presbiterio quadrangolare, orientato a nord est.
La facciata principale è sobria con due paraste laterali, portone in legno laccato e incorniciato da granito chiaro e sopraluce a mezzaluna. La copertura a doppio spiovente in coppi di cotto si raccorda alle pareti verticali per mezzo di una cornice di gronda modanata a gola.
Non vi è una torre campanaria ma un piccolo campaniletto a vela, con unica campana, collocato sulla falda a ovest, sopra al presbiterio.
All’interno le superfici sono completamente tinteggiate e decorate da recenti figure rappresentanti alcuni santi dipinti dalla Scuola Beato Angelico.
Il pavimento dell’aula è costituito da pianelle in granigliato mentre il nel corridoio centrale è posato il seminato alla veneziana.
XVII – Nel 1652 il reverendo Pietro Mauro fondò l’Oratorio di San Mauro al Passone in Montevecchia. Nel 1669 si istituì un legato di cinque messe.
Nel 1716 l’Oratorio fu visitato dall’arciprete Antonio Corneliani, il quale annota la pala di S. Mauro, da poco dipinta.
Nel 1757 il card. Pozzobonelli, in Visita Pastorale, lascia scritto che l’Oratorio ha un solo altare.
Il 16 luglio 1789 il prevosto di Missaglia Baldassarre Ferni stende una relazione sulla parrocchia di Montevecchia nella quale si legge che l’Oratorio pubblico di S. Mauro è jus patronato dei Piantanida.
Anche il parroco Antonio Villa (1791-1809) precisa che l”Oratorio di S. Mauro al Passone verso Oriente, posto alle radici della faticosa salita di tre quarti di miglio per andare alla parrocchia è jus patronato e mantenuto dalla famiglia Piantanida.
XX – Nel 1906, in occasione della Visita Pastorale del beato card. Andrea Carlo Ferrari, il parroco Giuseppe Arrigoni scrive che l’Oratorio di S. Mauro venne eretto verso l’anno 1660 dal parroco Gio Pietro Mauro, che detto beneficio non esiste più e la sua manutenzione è a carico del proprietario sig. Villa Angelo.
Nel 1934 la chiesetta, visitata dal beato card. A.I. Schuster, viene dichiarata proprietà della parrocchia di Montevecchia.
Dal 1926 al 1953 è gestita da Padri Missionari della Consolata, che la fanno restaurare nel 1939/40 con alcuni affreschi missionari. Gli autori sono: Cescotti Antonio e Briani Giovanni della scuola Artigianelli di Monza.