Il S. Materno di Maccagno s’innalza sopra un ristretto sagrato chiuso da due ali di fabbrica simmetriche (a destra la ex casa parrocchiale, a sinistra una casa privata) che inquadrano l’elegante facciata settecentesca. Il complesso, frutto di un’operazione a scala urbanistica portata avanti nella seconda metà del XVIII sec., non appena ultimato il cantiere di ricostruzione della chiesa, è articolato, ma solo in parte conservato nell’originaria concezione: il corpo dell’edificio sacro, infatti, è collegato alle ali laterali con due passaggi coperti sotto i quali si sviluppavano, senza soluzione di continuità, un recinto costellato di cappelle di Via Crucis (oggi scomparse) e l’area cimiteriale, di cui rimane solo l’incompleto l’ossario. Anche l’interno della chiesa è il lascito di un complesso programma di fede e arte messo in cantiere dal 1701 alla metà del XVIII sec. L’aula unica è aperta ai lati da tre cappelle par parte; le due mediane, aggettanti rispetto al blocco del fabbricato e quasi pareggiate in altezza alla navata, configurano un vero e proprio transetto. La rilevanza di queste due cappelle (dove il parroco che guidò la ricostruzione concentrò i principali valori spirituali e rituali della nuova chiesa) è ulteriormente rimarcata da una cupola ribassata che, interrompendo la sequenza della volta a vela sopra l’aula fedeli, conclude in alto lo slancio della seconda campata. Le altre quattro cappelle, con terminazione rettilinea e copertura con volta a botte, più ridotte, contribuiscono a rimarcare la gerarchia architettonica delle parti, riflesso di un piano iconografico incentrato sulla vita e i dolori di Maria. Lo svela l’intitolazione degli altari: i due minori verso il presbiterio sono dedicati alla famiglia di Maria (Anna e Gioacchino, a sinistra) e alle sue nozze con S. Giuseppe. Precedono le cappelle mediane. In quella di destra, un gruppo statuario dell’Addolorata sorretta dalle Pie donne viene, dal 1717, portato annualmente in processione per il paese. Circondato da belle tele con i ‘Dolori della Vergine’, fronteggia il simmetrico altare del Crocifisso, ospitato in una profonda nicchia e forse ideato, in origine, come modesta riproduzione del Calvario. Sono complementari al cantiere settecentesco gli stucchi (interessanti nella cappella dell’Addolorata, attorno ai cartigli ai vertici delle cappelle laterali e all’altare di S. Anna) e, soprattutto, i manufatti in scagliola policroma, di cui la chiesa conserva un campionario di notevole pregio, per numero di esemplari e per qualità. Completa l’impianto settecentesco una seconda cupola ribassata, gettata sopra l’altare maggiore. Più recente è il primo altare a sinistra, entrando. Qui era collocato il battistero, spostato nell’andito all’ingresso della chiesa che fu creato tra la prima facciata settecentesca, rimasta al rustico, e l’attuale, del 1769-83. In luogo battistero fu realizzata, nel 1836-44, una cappella dedicata a S. Nicola da Tolentino. Si tratta di un altare di buone linee neoclassiche, disegnato dall’architetto Ferdinando Caronesi e costruito per voto dopo la scampata pestilenza di colera che, nei medesimi anni, imperversò anche in Piemonte; per scongiurare l’epidemia fu innalzata a Torino la Colonna votiva ‘della Consolata’ (1836-37), progettata dal medesimo architetto Caronesi. La chiesa è correttamente orientata. Il simulacro di Maria con le Pie donne (noto come ‘Tre Avemarie’) continua, oggi, ad animare la tradizionale festa parrocchiale. Un marchingegno, celato alla vista dei fedeli e oggi sostituito con un argano meccanico, consente di abbassare lentamente il gruppo dal piano della nicchia, ricavato nella cappella dell’Addolorata, a quello della navata, dove le statue rimangono esposte per qualche giorno alla devozione popolare. La cerimonia, a lume di candela, è accompagnata dal canto di uno Stabat Mater su melodia antica e si praticava in origine in appoggio ai riti pasquali. Oggi si svolge la terza domenica di settembre.
Nei dintorni


viale Marco da Campione, 48– Campione d’Italia CO

Santuario di Santa Maria del Monte, Via dell'Assunzione, Varese, VA, Italia


Via IV Novembre, 8, Bardello, VA, Italia

viale Marco da Campione, 48– Campione d’Italia CO
