La chiesa parrocchiale di San Martino si trova nel comune di Cigole, nella Bassa Centrale bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare culminante absidata, è orientato verso ovest. La facciata è semplice, con timpano, una finestra serliana e una fascia con triglifi. Le superfici piane del prospetto sono mosse da riquadri incassati che custodiscono altrettante edicole. Il portale, in muratura, è costituito da una semplice struttura architravata con timpano triangolare. L’ampia aula interna è rettangolare con copertura a volta a botte e si suddivide in cinque campate intervallate da membrature in rilievo all’estradosso. Sopra la trabeazione corre un cornicione dentellato e modanato. Le cappelle laterali sono quattro e si incassano profondamente nelle pareti, mentre il presbiterio, ampio, è a pianta rettangolare e si prolunga in una abside poligonale con copertura a catino. Ad un livello inferiore trova spazio una cripta a forma rettangolare che riprende la forma poligonale del presbiterio soprastante, con copertura a volte a crociera poggianti su colonne monolitiche in marmo di Botticino.
XII – La prima volta che si ha testimonianza dell’esistenza di un “ecclesia di Ceole” è nel XII, e più precisamente in una sentenza del vescovo di Brescia Raimondo per risolvere una controversia tra Lanfranco, abate di Sant’Eufemia, e Obizone, arciprete della pieve di Manerbio, a proposito della giurisdizione del Clero di Cigole. Il documento è datato 6 maggio 1156.
XIII – Un documento datato 24 settembre 1296 riporta il carteggio del 20 settembre dello stesso anno tra Alberto, monaco di Sant’Eufemia, e Giovanni, console del comune di Cigole, nel quale si apprende che “la chiesa di San Martino a Cigole era una cappella del monastero di Sant’Eufemia”.
XVI – La costruzione dell’attuale parrocchiale risale indicativamente al periodo conpreso tra la fine del XVI s. e l’inizio del XVII s. Il catastico bresciano di Giovanni da Lezze documenta che a Cigole c’è una “Chiesa di S. Martino parrocchiale bella / grande fabricata da nuovo, officiata da dui preti / con entrada de £ 1000, che si cauano da stabili…”. La chiesa viene consacrata nel 1662 dal cardinale Ottoboni, come testimoniato dalla lapide murata sulla parete interna di sinistra.
XVIII – Verso la seconda metà del XVIII s. è stato rifatto l’altare maggiore e il tabernacolo. Un documento datato 1 gennaio 1744 riporta che “essendo bisogno l’erettione dell’Altare Maggiore et Tabernacolo, trovandosi presente logoro et lacero dall’antichità, si è fatta correre parte se si debba farlo di pietra viva,atteso massime il legato di scudi cento disposto dal Molto Rev. Sig. Rettore Bianchi defunto”.
XX – Nel 1926 sono stati eseguiti lavori per il restauro della fabbrica. Ne da notizia un’epigrafe collocata nella controfacciata della chiesa: “ANNO IUBILEI / MCMXXVI / PRIMO REGALITATIS JESU / TEMPLUM HOC DECORAVIT / VICUS COMINELLI”.
XX – Tra il 1979 e il 1980 sono stati eseguiti lavori di restauro della chiesa. Un’epigrafe collocata nel battistero ne da notizia.
XXI – Nel 2005 sono stati avviati i lavori per il restauro conservativo delle facciate e della copertura della chiesa.