La chiesa di San Martino a Besnate presenta una pianta a croce latina con una navata centrale con altari con cappelle a settentrione e una navata minore meridionale; l’abside è semi circolare e le coperture a volte affrescate, una cupola si erge all’incrocio della navata principale con il transetto.
Sulla volta principale sono rappresentate figure di santi e allegorie delle virtù. Nella cupola è affrescato San Martino in gloria. La rappresentazione del Santissimo Sacramento è invece raffigurata sopra l’altare.
Nella terminazione destra del transetto è collocato un altare marmoreo contenente il crocifisso. In quella opposta è situato un altare in legno neo classico con una pala d’altare in olio su tavola raffigurante la Vergine con il bambino Sant’Antonio da Padova, Sant’Antonio abate, e due offerenti appartenenti alla famiglia dei Visconti. Ai lati di quest’ultimo altare sono collocate una rappresentazione dell’annunciazione e, a sinistra, una scena di martirio di una santa.
Al di sotto di quest’ultima si trova la predella di un polittico con una raffigurazione monocroma dell’annunciazione ai lati e della Natività al centro, probabilmente di epoca cinquecentesca.
L’altare maggiore è in marmi policromi e di tipologia borromaica. Al suo fianco sinistro, per chi entra, è posizionata una tavola dipinta raffigurante i Magi che offrono i doni a Gesù bambino.
Nell’abside è presente una vetrata artistica raffigurante il Cristo risorto e nella parte superiore San Martino e il povero. Nel prolungamento della navata meridionale, a fianco del coro, è collocata una tela raffigurante San Tommaso di Villanova. Mentre sotto quest’ultima è situata l’urna contenente le reliquie di San Eugenio, donate alla chiesa dal cardinal Schuster. A fianco del già citato altare del crocifisso è collocata un’altra tela raffigurante la Natività.
A metà del lato sinistro per chi entra si trova una cappella interamente decorata a stucchi con al centro un altare ligneo seicentesco ospitante una statua, sempre seicentesca, raffigurante la Madonna del Rosario o rosa mistica. Proseguendo da questa cappella verso l’ingresso, si trova un piccolo ambiente laterale con accesso al campanile e due confessionali. Nei pressi dell’ingresso è collocata una cappella laterale con il fonte battesimale in pietra con ciborio ligneo intagliato probabilmente del XVII secolo e superiormente un dipinto raffigurante il Battesimo nel Giordano.
Sopra l’ingresso è collocato un monumentale organo prodotto dalla famiglia Mascioni decorato da un complesso apparato scultoreo di angeli musicanti e putti. Il pavimento è in marmo con corridoio centrale definito da due fasce cromatiche.
La facciata di impostazione neoclassica è scandita in due registri divisi n tre campi da paraste scanalate nell’ordine inferiore e lisce in quello superiore reggenti capitelli corinzi. Al centro della facciata si colloca il portale con cornice mistilinea e, superiormente, un grande dipinto raffigurante San Martino affiancato da due decorazioni. La facciata termina con un timpano decorato con cornici a dentelli.
Due ingressi laterali si aprono in due ali arretrate rispetto al filo della facciata terminanti, superiormente, con volute e piramidi.
850 – La costruzione del primo nucleo della chiesa di San Martino può essere approssimativamente collocata tra l’850 ed il 900.
1560 – Intorno al 1560 viene edificata la sacrestia della chiesa.
1565 – Nel 1565, su ordine di San Carlo Borromeo, la chiesa viene ampliata con la costruzione degli altari laterali e del transetto, vengo anche costruite le volte. Si parla di un coinvolgimento di Pellegrino Tibaldi.
1651 – Nel 1651 viene costruito l’organo con la cantoria in legno intagliato.
1921 – Nel 1921 vengono realizzate le decorazioni interne e l’affrescatura su progetto del pittore Pietro Pagani di Arluno al quale si deve anche la realizzazione delle decorazioni mentre gli affreschi sono opera di Giovanni Fenabeschi.
1922 – Nel 1922 l’organo viene riordinato e sottoposto a completa pulitura.
1928 – Nel 1929 si iniziano i lavori di ampliamento della chiesa su progetto del Prof. Oreste Benedetti con il contributo dell’Arch. Ambrogio Galli per il disegno della facciata inaugurata poi nel 1930 da Ildefonso Schuster.
1943 – nel 1943 l’organo viene spostato in controfacciata e restaurato. Solo nel 1960 invece si procede allo spostamento dei suoi apparati.
1990 – Nel corso degli anni 90 la chiesa è sottoposta ad un intervento generale di restauro, in particolare delle superfici interne.
1990 – Nel corso degli anni 90 viene restaurato nuovamente l’organo.
2007 – Tra il 2007 e il 2008 viene riorganizzato il presbiterio con la costruzione dei nuovi poli liturgici in pietra.