La chiesa di San Martino Vescovo risale al 1300, ma assunse l’aspetto attuale nel XV secolo, quando fu quasi interamente ricostruita.
La facciata è realizzata in cotto e si presenta a salienti e sormontata da cinque pinnacoli. Alla facciata venne successivamente aggiunto il protiro quadrangolare, sorretto da colonne tortili in marmo di Candoglia provenienti dalla Certosa di Pavia. Il protiro è sormontato da una piccola statua della Vergine. L’esterno è decorato con opere marmoree provenienti dalla Certosa di Pavia.
L’interno è suddiviso in tre navate ed era in origine decorato con affreschi, nel tempo ricoperti ma in parte ancora visibili e conservati. Nelle navate laterali è conservato un crocifisso ligneo settecentesco di buona fattura. Gli altari secondari e gli arredi della chiesa sono stati donati dalle famiglie cittadine.
L’altare maggiore fu realizzato dei Maestri Campionesi per la Certosa di Pavia e risale alla fine del 1300. Nella seconda metà del 1500 fu trasferito dalla Certosa di Pavia a Carpiano nella sua posizione attuale. A Carpiano giunsero anche gli elementi del ciborio della Certosa, con le colonne che oggi sorreggono il protiro. L’altare è costituito da otto lastre in marmo di Candoglia decorate con altorilievi raffiguranti la Vita della Vergine secondo i vangeli apocrifi: Gioachino che vede respinte le proprie offerte al tempio, Annuncio della buona novella a Gioachino e Incontro di Sant’Anna sul fronte, La nascita di Maria sul fianco destro, L’incoronazione della Vergine sul lato sinistro, La presentazione al tempio, Lo sposalizio della Vergine e la Morte della Vergine la lato posteriore. In epoca barocca venne aggiunta la sovrastruttura marmorea visibile tuttora.
Alle spalle dell’altar maggiore si conservano un coro ligneo restaurato e un affresco della Madonna con il Bambino attribuito a Bernardino Luini.
Le cappelle laterali sono state aggiunte in epoche successive. Risale al 1845 l’attuale cella campanaria, che fu rialzata rispetto alla precedente. Nel 1936 vennero fuse le nuove campane e la campana maggiore fu dedicata ai caduti della guerra d’Africa del 1935-1936.
La chiesa conserva alcune opere dello scultore contemporaneo Harry Rosenthal, artista legato alla comunità di Carpiano, dove ha trascorso parte della propria vita.
L’antico organo a canne della chiesa risale al 1896. Realizzato da Luigi Bernasconi, è situato sulla cantoria in controfacciata.
L’edificio ha un impianto basilicale.
L’interno è suddiviso in tre navate da pilastri cruciformi che sorreggono arcate longitudinali a sesto acuto.
Il presbiterio termina in tre absidi: la maggiore e la nord con andamento poligonale, quella sud semicircolare.
La chiesa è interamente voltata: il presbiterio presenta una classica volta tardogotica esapartita, la navata maggiore una volta a botte mentre le navate laterali sono coperte da crociere su archi di imposta a sesto acuto.
La chiesa riceve luce, oltre che dai rosoni absidale e di facciata, anche da monofore a spalla dritta e profilo archiacuto, che ritmano le pareti laterali e il catino absidale maggiore.
In controfacciata è collocata una balconata dove si trova l’organo.
All’esterno la facciata della chiesa ha profilo a salienti sottolineato da frange continue di archetti pensili, che riflette strutturalmente l’andamento interno delle tre navate con la maggiore più alta delle laterali.
Sul lato settentrionale si aprono alcune cappelle, mentre sul lato meridionale si innalza la torre campanaria a pianta quadrata.
La facciata è dotata di tre ingressi: i laterali con profilo archiacuto di minori dimensioni e il portale maggiore centrale, preceduto da un elegante protiro su quattro colonne tortili decorate con rosette, tralci di vite e animali fantastici, che si ritengono provenienti dalla Certosa di Pavia.
- XIV – La presenza di un complesso monastico a Carpiano è documentata a partire dal 1399. Il monastero era compreso tra i beni della Certosa di Pavia, alla quale venne donato da Gian Galeazzo Visconti nel 1396.
- XVI – Verso la metà del Cinquecento alla chiesa fu annessa una grangia.
- 1769 – Il monastero dipendente dalla Certosa di Pavia fu soppresso ufficialmente nel 1769.
- 2002 – Tra il 2002 e il 2014 vengono intrapresi diversi interventi di restauro. Nel 2002 viene restaurato il pronao della chiesa, crollato l’anno precedente. Tra il 2003 e il 2004 viene continuato il restauro del pronao e impostato il restauro delle facciate laterali, oltre al sagrato. Nel 2011 vengono restaurate la cassa e la balconata dell’organo Bernasconi grazie a un contributo CEI derivante dall’8×1000. Nel 2014 viene rifatta la copertura della chiesa.
Crediti
Sito internet del Comune di Carpiano: https://www.comune.carpiano.mi.it/vivere_il_comune/luoghi/luogo_8.html