posta a poca distanza dalla sponda del fiume Brembo la chiesa, orientata con l’abside ad est, è anticipata dal sagrato pavimentato in selciato, lo spazio di rispetto lasciato a prato si estende anche sui lati sud est. Il portico che precede la facciata, delimitato da due lesene poste alle estremità che si innalzano fino a sostenere la copertura a due spioventi è aperto frontalmente mediante un apertura ad arco protetto da cancello in ferro, affiancata da due finestre senza serramenti, dotate di davanzale e di inferiate. Il fronte vero e proprio della chiesa è definito da un ingresso centrale con contorno in pietra affiancato da due finestre sempre con contorno in pietra e complete di inferriate. Sopra l’ingresso è posto un affresco raffigurante la crocifissione. L’interno si presenta a navata unica coperto dal tetto a vista a due falde. Il presbiterio, che corrisponde al primitivo sacello è posto alla stessa quota della navata ed è coperto da volta a botte
XIV – in origine sorta come una piccola cappella immersa nei campi dove venivano sepolte le vittime delle grandi infezioni di peste
1575 – dai verbali della visita apostolica del cardinale Carlo Borromeo si evince che la chiesa versava in cattivo stato di manutenzione, aveva un solo altare e vi celebrava in occasione delle Litanie Maggiori. Il cardinale decretò la demolizione lasciando solo la cappella maggiore, senza altare e chiusa da cancelli in legno
1714 – nella relazione predisposta dal parroco per la visita pastorale del cardinale Pietro Priuli viene menzionata la santella di S. Marco dove da tempo non si celebrano più funzioni religiose
1880 – nel verbale della visita pastorale del vescovo Gaetano Camillo Guindani viene annotato che la chiesa di S. Marco è ampia e spaziosa con altare in legno e muratura, oltre a qualche dipinto, posta in aperta campagna
1980 – la chiesa viene ampliata e ristrutturata