Chiesa ristrutturata nel 1806 in veste neoclassica dall’architetto cremonese Luigi Bianzani. È da sempre la chiesa parrocchiale del “Borgo”, un tempo “Borgo Inferiore” o “Borgo di Sotto”, quartiere popolare abitato dai lavoratori del Po e tappa fondamentale per i pellegrini provenienti dall’area germanica. Dell’antica chiesa rimangono l’abside, la torre campanaria e la sacrestia. All’interno l’aula dei fedeli è caratterizzata da una navata principale con campate che si ergono su pilastri ricavati dalle vecchie colonne e lungo le due navatelle si aprono le cappelle votive. Collegata alla chiesa, la canonica, rimaneggiamento della precedente casa del rettore. In facciata, inserito nel timpano, si trova un leone di San Marco non alato che al tempo della dominazione veneziana era collocato nella “Loggia”, costruzione mercantile situata dove ora si erge il Palazzo Municipale; fu in seguito trasferito all’interno della chiesa, come base per un’acquasantiera, infine sul timpano, perenne ricordo del periodo di dominazione veneziana sulla città.
IX – Il primitivo edificio, secondo quanto riportato dallo storico Romani, era di origine carolingia o ottoniana. Si trattava di un piccolo tempietto dedicato a Santa Croce ed aveva un semplice impianto a croce latina, con volte a botte sui quattro bracci e cupola al centro. Si presume che le ultime tracce di questo antico luogo di culto siano attigue all’odierna torre campanaria.
1579 – Nel 1580 è stata aggiunta la cappella battesimale con una vasca marmorea al lato sinistro dell’entrata e una nuova sagrestia a destra del presbiterio, verso il cimitero, per decreto della visita pastorale del 1579.
1629 – Le grandi cappelle dedicate al Santissimo e alla Vergine Maria vengono fatte costruire ai lati dell’altare maggiore nel 1629 durante il periodo della peste bubbonica, mentre le cappelle votive sono state aggiunte nel 1645 per lasciti di numerosi offerenti.
1749 – Tra il 1749 e il 1751 viene eseguito il rifacimento delle due principali cappelle.
1806 – L’architetto cremonese Luigi Bianzini viene incaricato di restaurare l’intera chiesa. L’intervento è volto a consolidare l’intera struttura, alla quale viene conferito uno spiccato stile neoclassico. Durante il cantiere viene eretta la nuova facciata che incorpora quella precedente con i relativi affreschi, visibili in alcune zone della controfacciata.