Eretta in stile neogotico lombardo, svetta sullo spazio di sagrato antistante perché due sono i livelli di stacco di quota dell’ingresso alla chiesa rispetto all’edificato circostante da cui è completamente isolata.
La facciata, a capanna spezzata, rimarca la tridimensionalità delle lesene che corrono cielo terra, grazie a stacchi cromatici che perimetrano anche le due grandi bifore e il grosso rosone sopra l’ingresso uguale per diametro al portone principale.
Il campanile rimane staccato alla sinistra dell’impianto planimetrico della chiesa.
La pianta a tre navate si anticipa nella lettura degli archetti pensili che decorano la facciata.
1848 – Il campanile dell’antica parrocchiale San Gregorio Magno era edificato su massiccio e antico basamento longobardo, aveva un orientamento ruotato di 90 gradi rispetto alla parrocchiale edificata successivamente. Il campanile venne infatti mantenuto per stabilità e pregevole sguardo prospettico e si trova a sinistra dell’impianto della chiesa, leggermente staccato.
1863 – Posata la prima pietra nel marzo del 1863, la chiesa fu ultimata nell’agosto di due anni dopo. Fu consacrata l’8 agosto 1901 dal cardinale Andrea Ferrari.
La dedicazione a San Gregorio Magno, che era già dell’antica parrocchiale, si pensa sia dovuta al fatto che San Gregorio Magno quando era papa (dal 590 d.C.) avesse sostenuto la diffusione dei monaci benedettini e a Basiano esisteva un monastero – di cui oggi rimangono solo poche tracce – che era proprio di proprietà dei monaci Cistercensi, che sono un ramo dei Benedettini. L’altra devozione a San Marco, invece, si capisce e giustifica perché Basiano era l’ultima parrocchia verso Ovest della Pieve di Pontirolo Vecchio (oggi Canonica d’Adda), che aveva influenze della Serenissima di Venezia. Questo per ricordare anche ai più lontani il culto di San Marco.
1960 – La pavimentazione interna fu sostituita nel 1960 con piastrelle in graniglia di marmo lucidate in opera.
1965 – La facciata della chiesa fu completamente ridipinta nel 1965 con i motivi che ancora oggi si leggono in modo evidente. Le cornici bianche alle aperture infatti staccano dall’ocra intenso della maggior superficie. Nell’occasione vennero ritinteggiate anche le antiche statue di San Gregorio Magno e di San Marco, poste nelle nicchie di facciata.
1999 – Le decorazioni interne vennero riprese e modificate nelle parti delle lesene dal pittore e restauratore locale Giustinoni. Purtroppo sono state coperte numerose decorazioni floreali stile liberty con una proposta di campiture a strisce con colori tono su tono.
2005 – L’originale pavimentazione esterna in ciotoli bianchi e neri di fiume è stata ripulita e completata sui bordi con elementi verticali di contenimento in lastre di ceppo gentile.