L’edificio presenta orientamento ovest/est ed affaccia direttamente sul marciapiede lungo Corso San Gottardo.
La facciata tripartita è impostata su due ordini: inferiormente, l’ingresso principale concluso dal timpano triangolare è affiancato da una coppia di colonne oltre le quali si sviluppa la cornice in aggetto che interessa l’intera larghezza del prospetto; ai lati, due coppie di lesene separano gli ingressi secondari dai tamponamenti ciechi delle cappelle laterali.
La porzione superiore della facciata presenta un grande finestrone centrale concluso da un timpano ad arco, ai lati del quale due ampie nicchie accolgono le rispettive statue dei santi, sormontate da timpani triangolari: due volute sormontate da pinnacoli raccordano l’ordine inferiore di larghezza maggiore con il superiore, mentre un timpano triangolare dal cornicione piuttosto elaborato conclude in sommità la facciata.
All’interno, l’impianto planimetrico a croce latina presenta un’unica navata scandita da tre cappelle per lato che si aprono dietro ad archi a tutto sesto: più in alto, il fascione decorativo perimetrale coincide con l’imposta della volta a botte che copre l’aula e delle finestrature in corrispondenza delle sei unghie.
Un alto tiburio sottolinea l’incrocio dei due bracci della croce latina sovrastato da una cupola: il transetto ospita alle sue estremità altre due cappelle dotate di altare.
Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, presenta un fronte semicircolare che ha esteso verso l’aula l’impronta originale, accogliendo l’altare post-conciliare; l’arco a tutto sesto che introduce al catino absidale sovrasta l’altare maggiore, oltre il quale la semicupola è sorretta da quattro colonne che anticipano la parete curva di fondo.
1568 – Nel 1568 per volontà del cardinale Carlo Borromeo, la chiesa viene edificata in luogo della precedente.
1740 – Nel 1740 l’intero edificio viene rimaneggiato.
1832 – Tra il 1832 ed il 1836 la chiesa viene ampliata e restaurata su progetto dell’architetto Carlo Cereda.
1896 – Nel 1896 su progetto dell’architetto Cesare Nava viene rifatta la facciata in stile neoclassico e viene disposto un piano per una decorazione in stile, con una campagna di affreschi capeggiata da Luigi Morgari; ai lati dell’altare maggiore Luigi Valtorta realizza i due affreschi.