La chiesa è isolata e posta di fronte ad un complesso cortilizio di età remota.
Con aula unica e abside orientata a nord, si presenta semplice nelle forme e nello stile seicentesco, recentemente restaurata.
La copertura è con doppio spiovente e coppi di cotto a canale. La campanella è sorretta da una struttura metallica collocata sulla copertura.
Sulla facciata principale sono presenti due stemmi quadrilobati contenenti gli affreschi narranti la storia di S. Giuseppe (il Sogno e il padre putativo). Sottostanti, in fianco al portale ligneo, troviamo due finestrelle con ante in legno e inginocchiatoio di arenaria.
Le volte dell’aula e dell’abside quadrangolare sono a botte completamente tinteggiate. Solo una cornice a raccordo tra volta e parete si presenta decorata.
Il pavimento dell’aula è con pianelle di cotto di recente posa mentre nel presbiterio, rialzato da due gradini di marmo bianco, troviamo un antico pavimento di cotto lombardo venato.
Le antiche balaustre di arenaria sono state recentemente spostate sui lati della navata per mascherare l’impianto di riscaldamento.
XVII – L’attuale chiesa risale alla fine del 1600, inizio 1700. Nell’Archivio parrocchiale risulta che il vicario foraneo di Missaglia ricevette l’autorizzazione di benedire l’Oratorio di Ostizza, “recens instauratum (recentemente restaurato)”. La ribenedizione avvenne il 27 giugno 1706 a cura del M° R° Sig. P. Carlo Francesco Micheli prevosto di Missaglia.
Il 26 maggio 1757 il card. Giuseppe Pozzobonelli, in visita pastorale a Montevecchia, descrive l’Oratorio di Ostizza con “pavimenti molto umidi, per scolo di acque” e lo nomina “Oratorio S. Apollinare”. Questo perché in quegli anni era di proprietà delle monache di S. Apollinare di Milano.
Il parroco Antonio Villa (1791-1809) lo ricorda invece con il titolo di S. Giuseppe “In Ostizza a Cassinaggio”.
XX – Nel 1940 il card. Schuster insiste che “si procuri di ripararla dall’umidità”.
Solo nel 1984, con il rifacimento del pavimento, la formazione di un vespaio e il rifacimento del tetto si cerca di ovviare al degrado in corso. L’esito insoddisfacente ha convinto la parrocchia ad un ulteriore intervento iniziato nel 1999.