posto in aperta campagna, leggermente arretrato rispetto alla strada, è preceduto da un ampio portico aperto in tre campate ad arco sul fronte principale e a due campate sui fianchi. Le colonne delimitano il portico sono in pietra arenaria, sorrette da un parapetto continuo in muratura. Il tetto del portico è due spioventi, alto quanto quello della navata. Sotto il portico la facciata della chiesa, finita ad intonaco, presenta centralmente il portale d’ingresso in pietra arenaria affiancato da due finestre sempre con contorno in arenaria e dotate di inferriata.Sopra l’ingresso vi è una finestra semicircolare. Internamente si presenta a navata unica, suddivisa da arco in muratura in due campate con travetti a vista, sui quali poggiano i tavelloni intonacati. Il presbiterio, l’originario oratorio, presenta pareti con affreschi risalenti al XV secolo. Un’ apertura sulla parete di sinistra del presbiterio, immette nella sagrestia, un piccolo locale pianta quadrata
1447 – venne utilizzato nel corso della terribile peste come lazzaretto per le donne colpite dal terribile morbo
1575 – nella visita Apostolica di S. Carlo, la chiesa di S. Giuliano viene descritta come piccola, disadorna e aperta, con un altare posto sotto una piccola volta dipinta
1703 – il vescovo Ruzini, durante la visita pastorale trovò la chiesetta dotata di suppellettili, con un tetto riparato da poco ed un piccolo campanile con una campana
1881 – un decreto del vescovo Camillo Guindani prescriveva: «Si faccia riparare il quadro di valore che serve da ancona all’altare ed è giudicato da alcuni opera del Talpino»
1908 – la chiesa viene restaurata, inoltre viene rifatto il tetto e costruito il portico in facciata
1972 – lavori di restauro e pulizia per ricoprire gli affreschi quattrocenteschi. Inoltre viene costruito un marciapiede attorno a tutto l’edificio per impedire la penetrazione di umidità e sistemato il sagrato