posta al confine del vecchio nucleo abitato, la chiesa, orientata liturgicamente, presenta la sua facciata preceduta da un piccolo sagrato sopraelevato di due gradini rispetto alla strada e pavimentato in selciato. La chiesa presenta un fronte semplice e liscio concluso dalla gronda del tetto in legno a due spioventi. L’ingresso posto centralmente con contorno in pietra arenaria è preceduto da un pronao aperto ad arco in opera su due coppie di colonne in pietra artificiale sagomata e martellinata come lo sono pure gli archi e le cornici. Il pronao è coperto da un tetto a tre falde. Internamente la chiesa si presenta ad una sola navata con pianta rettangolare, suddivisa in tre campate da due coppie di lesene e coperta da soffitto piano il legno suddiviso a riquadri fittamente decorato e dorato. Le pareti sono decorate con una fitta tappezzeria dipinta. La prima campata è interessata da due finestre piuttosto alte che danno luce alla navata. Solo nella seconda campata sono presenti ai lati due cappelle aperte d’arco verso la navata stessa: quella di sinistra è dedicata alla Pietà con altare in marmo nero con due lesene di angeli ai lati del paliotto, realizzato in marmo bianco, sopra l’apertura ad arco della cappella, dipinta, è l’immagine di S. Girolamo che studia le scritture; la cappella di destra invece è dedicata alla Madonna ed è dotata di altare in marmo bianco con fondelli sagomati di vari colori. La terza campata presenta i due ingressi laterali e più in alto altre due finestre come quelle della prima campata. Il presbiterio con pianta rettangolare e sopraelevato di un gradino è coperto da volta con lunette. Ai lati due aperture conducono rispettivamente nella sagrestia ed in un piccolo ambiente un tempo utilizzato dalla famiglia Scotti per assistere alla S. Messa, oggi utilizzato come ripostiglio
1600 – la costruzione della chiesa risale al 1600, come risulta da un documento del 25 febbraio 1600 in cui l’erede Giovanni Scaglia era obbligato a far fabbricare una chiesa intitolata ai Santi Francesco e Girolamo. La costruzione durò a lungo, infatti in un documento datato 1610 risulta ancora incompleta
1930 – per quanto officiata dalla parrocchia, la chiesa fu sempre di proprietà della famiglia dei Baroni Scotti, sino a quando nel 1930 la donarono alla parrocchia
1930 – a seguito della donazione della chiesa alla parrocchia, vennero intrapresi importanti lavori di restauro che interessarono tutto l’edificio oltre alla realizzazione del nuovo portico esterno e del sagrato con pavimentazione in ciotoli
1996 – la chiesa è sottoposta ad un intervento di restauro: in particolare vengono rifatti gli intonaci della facciata e dei prospetti esterni oltre al restauro degli elementi lapidei