la chiesa , dotata di un piccolo sagrato antistante pavimentato in selciato e prato, presenta la sua facciata rivolta ad ovest, divisa dalla strada da un muretto in pietrame. La facciata della chiesa è molto semplice, realizzata in muratura intonacata e cantonali in pietra a vista. Centralmente è presente un portale in granito sormontato da tre finestre di cui quella centrale ad arco e quelle laterali di forma rettangolare, complete di inferriata. Tra il portale d’ingresso e le finestre, è posto uno stemma papale. Un tetto a due spioventi conclude la facciata. La chiesa presenta un’unica navata suddivisa in tre campate da due arcate a sesto acuto in cotto a vista poggianti su lesene in muratura; sulle arcate poggia il tetto a due spioventi in legno che copre la navata. Nella seconda campata a sinistra è presente la cappella dedicata alla Madonna del Rosario, a pianta semi esagonale, con balaustra in marmo. La terza campata presenta a sinistra una nicchia con statua di Santo e a destra un ingresso laterale. L’arco trionfale, con chiave in legno sormontata da croce, che divide il presbiterio dalla navata, appartiene alla primitiva chiesa. Nell’allungamento della chiesa probabilmente avvenuto tra il 600 e il 700, venne eliminato il vecchio presbiterio e pur conservando ancora la parete con il suo arco trionfale, venne realizzata una quarta campata avente la stessa larghezza delle altre campate, ma in stile diverso, coperta nel tratto centrale da una volta a crociera ed ai lati da una volta a botte. Il presbiterio venne spostato oltre la quarta campata, aperto ad arco verso di essa e limitato solo alla parte centrale, in asse con il vecchio arco trionfale. Il presbiterio ha pianta rettangolare, coperta da volta a crociera: una porta posta a sinistra conduce alla sagrestia, che si presenta a pianta rettangolare coperta da volta a quattro vele
XII – la chiesa sorse sui resti di una struttura fortificata
1537 – i fratelli Giovanni e Giovanni Antonio Moioli facevano donazione di una pezza di terra di loro proprietà posta in località Fontana su cui costruire una chiesa dipendente dalla cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano con l’obbligo di versare ogni anno una libbra di cera bianca
1539 – la data 1539 incise sul basamento e la menzione delle Confraternite permettono di stabilire che i lavori di costruzione iniziarono immediatamente e che nel 1550 già si potevano svolgere le funzioni
1550 – il 14 ottobre 1550 la chiesa veniva dotata di 10 pezzi di terra perché se ne traessero i frutti per il sostentamento
1602 – nel verbale della visita del curato di Merate Annibale Bossio, visitatore pastorale, si legge che la cappella maggiore era ormai imbiancata e dotata di sedili mentre gli altari laterali permanevano indecenti e senza cancelli
1624 – venne realizzata una nuova cappella dedicata alla Madonna San Rocco
1643 – venne ristrutturato ed ampliato il coro
1653 – alla chiesa venne legata, mediante donazione, l’attigua casa che divenne l’abitazione del cappellano
1660 – il 2 marzo 1660, la Confraternita otteneva il permesso di fabbricare sacrestia e campanileA condizioneDi non usare capitali ma solo elemosine
1755 – la chiesa, soggetta al capitolo lateranense e per questo dotata di ampissimi privilegi, perse da questo momento La sua particolare natura istituzionale acquistando il carattere più ordinario delle chiese sussidiarie
XIX – la chiesa è sottoposta in questo lasso di tempo ad alcuni interventi di restauro e manutenzione
2002 – viene rifatto il tetto della chiesa
2004 – vengono ritinteggiati gli esterni della chiesa