Progettato dall’architetto Arrigo Arrighetti a partire dal 1964 , il complesso della parrocchia di S. Giovanni Bono venne portato a termine tra il 1966 ed il 1968 al centro del quartiere I.A.C.P. S. Ambrogio I°, di cui rappresenta ancora oggi l’epicentro.
L’edificio a pianta poliginale è anticipato da uno specchio d’acqua a losanga e si trova ad una quota rialzata rispetto a quella stradale.
Il triangolo isoscesle della facciata in cemento faccia a vista è tempestato di finestrelle colorate ed ospita l’ingresso principale costituito da una bussola leggermente aggettante che incornicia un portale semplicissimo: in corrispondenza del vertice superiore le tre campane di recente installazione.
La pianta a triangolo allungato dell’aula è raccordata alla facciata da una copertura a due falde che dai 37 metri della cuspide digrada verso la zona absidale, così come accade sul fianco destro in corrispondenza della navatella dove oggi è collocato il battistero.
Una piccola navata sulla sinistra della principale ospita due piccole cappelle dedicate a S. Giovanni Bono e alla Madonna, oltre alla cappella iemale dove un lucernario ottagonale illumina il tabernacolo.
Il piano inclinato del pavimento finito a pastellone congiunge senza soluzione di continuità l’ingresso con la zona absidale: unica eccezione lo zoccolo a pianta ellittica che ospita l’altare e va ad azzerarsi seguendo la pendenza del pavimento.
Priva di finestrature, la chiesa beneficia dell’unica illuminazione naturale attraverso i costoloni della copertura realizzati in resina trasparente colorata, le già citate feritoie in facciata ed alcune vetrate policrome di padre Costantino Ruggeri.
1966 – Edificata tra il 1966 ed il 1968 su progetto dell’architetto Arrigo Arrighetti.
1981 – A seguito di un incendio che ha distrutto interamente le coperture e le loro strutture, queste furono ricostruite: l’originale rivestimento del tetto costituito da lastre prefabbricate in poliestere rinforzate da nervature con i piccoli lucernari in vetro, è stato così sostituito da una lamiera ondulata.
2010 – Le opere di restauro e risanamento conservativo hanno comportato la pulizia ed il ripristino delle superfici in cemento interne ed esterne, il rifacimento di tutti gli infissi della facciata, il ripristino delle vetrate policrome e la sistemazione di tutte le coperture. Al fine di installare un sisteme di riscaldamento a pavimento, l’originale rivestimento in pietra artificiale rosso granato è stato sostituito da un pastellone in polvere di marmi, cemento e resina.