Circondata su due lati dal sagrato, la chiesa si presenta con il classico orientamento liturgico, con il fronte principale in muratura di pietrame lasciato a vista durante l’ultimo restauro, senza particolari linee architettoniche all’infuori del portale d’ingresso dotato di contorno in arenaria completo della sua cornice orizzontale di coronamento, in alto è posta una finestra quadrata. Una gronda in legno orizzontale conclude la muratura della facciata. Anche le pareti poste a sud ed est sono state lasciate a vista. La parete a sud presenta oltre alla sporgenza delle pareti laterali, anche l’ingresso secondario.
Internamente la chiesa si presenta a navata unica con pianta rettangolare suddivisa in due campate, una coperta da volte a botte e la seconda da volta a crociera, in corrispondenza delle cappelle minori con volta a botte. La cappella posta sinistra è dedicata a S. Carlo, presenta pianta rettangolare con altare in stucco addossato alla parete; mentre la cappella di destra, anch’essa con pianta rettangolare altare in stucco addossato alla parete, è dedicata a S. Bernardino. Nell’angolo nord-est della navata è presente il pulpito realizzato in legno laccato con decorazioni dipinte a tempera, completo del suo capocielo. Sopraelevato di due gradini, il presbiterio con pianta rettangolare è coperto nel primo tratto con volta a botte e raccordata ad una porzione di volta ad ombrello con cinque nervature ed altrettante lunette alle pareti. Le pareti del presbiterio presentano un’alta zoccolatura in noce a domo di schienale del coro con un sedile continuo, il tutto in noce. Un’apertura posta a nord del presbiterio immette nella sagrestia, e da questa sul lato ovest, mediante gradini ricavati nel vano del piccolo campanile, si accede al pulpito. La luce perviene oltre che dalla finestra in facciata, anche da due finestre semicircolari ricavate nelle due cappelle minori, al di sopra del cornicione.
1236 – nel 1236 la chiesa è già dotata di beneficio, goduto dall’arciprete della cattedrale di Bergamo
XVI – nei verbali delle visite pastorali la definiscono una delle antiche parrocchie di Trescore: l’edificio è mezzo scoperchiato, a fianch vi è un cimitero recintato
1610 – nel 1610 si procede alla sua riparazione, si aggiungono due altari laterali, uno dedicato a San Carlo Borromeo, canonizzato proprio nel 1610, e l’altro a San Bernardino da Siena, che una antica tradizione dice di essere passato da Trescore durante la sua predicazione nel periodo delle lotte tra guelfi e ghibellin
1659 – un rifacimento totale avviene dopo la visita pastorale di San Gregorio Barbarico nel 1659 e la chiesa assume le dimensioni attuali: si costruisce il campanile e vi si colloca un organo dei Carboni, con la sua cantoria, i cui resti sono ancora visibili.
1862 – su indicazione del vescovo Pier Luigi Speranza data durante la visita pastorale del 1 gennaio 1862, viene restaurata la sagrestia
1886 – durante la visita pastorale del 21 novembre 1886, Il vescovo Gaetano Camillo Guindani visita la chiesa e la trova dignitosa ed in ordine. All’orine del giorno scrive:” si verifichi la pietra sacra dell’altare della Beata Vergine e dei Santi e che venga costruito un ripostiglio per contenere le reliquie.”
1967 – restauro generale della chiesa e di alcune opere interne come ad esempio un quadro del Talpino.