La chiesa di S. Giorgio, preziosa testimonianza di storia ed arte, antica parrocchiale di Origgio, sorge a breve distanza dal nucleo storico principale ed è ancora inserita in un’area a verde, dove si trovava un cimitero, cui si accede tramite un arco.
La chiesa è di origine medievale, compare infatti in un atto di vendita del 21 gennaio 1181, ma la sua probabile derivazione longobarda indicherebbe una fondazione risalente al VII sec..
Si tratta di un edificio ad aula, con caratteri cinquecenteschi, in muratura intonacata, a pianta rettangolare coperta da un notevole soffitto ligneo a cassettoni, conclusa da presbiterio coperto a volta che ospita l’altare maggiore con Crocefisso e suddiviso mediante una balaustra in marmo, sulla parete sud si apre l’unica cappella laterale, con altare recante un secondo Crocefisso, anch’essa delimitata da balaustra in marmo; a lato sorgono il campanile in mattoni di laterizio a vista e la sacrestia.
La chiesa è stata oggetto di vari interventi di restauro durante il XX sec., l’ultimo dei quali effettuato nel periodo 2015-2016.
Durante i lavori sono stati riportati alla luce numerosi affreschi di pregevole fattura, alcuni dei quali potrebbero riferirsi al Morazzone od alla sua bottega.
Il presbiterio è interamente affrescato su pareti e volta con scene della vita di S. Giorgio, gli Evangelisti ed i Dottori della chiesa, a destra un dipinto su tela raffigurante la Madonna dei Sette dolori con cornice in stucco.
La cappella dei Re Magi che si apre sulla parete sud, affrescata con scene della Natività e coperta a volta, deriva il nome dalla presenza in origine di una pala d’altare raffigurante l’Adorazione dei Magi, al posto del Crocefisso.
Gli affreschi risulterebbero commissionati dalle famiglie Pozzo e Avogadro tra il 1590 ed il 1610.
Sulla parete nord, notevole una Crocifissione risalente al XV sec., di cui sono state recuperate ampie porzioni; un frammento raffigurante S. Giorgio a cavallo XVI sec.; tracce di un’apertura decorata (inizio XVI sec.) che costituiva con ogni probabilità il passaggio al convento un tempo adiacente.
1181 – La chiesa di S. Giorgio in Origgio è menzionata per la prima volta in un atto di vendita del 21 gennaio 1181. La sua probabile origine longobarda indicherebbe una fondazione risalente al VII sec..
1398 – Nella Notitia Cleri Mediolanensis del 1398 compare la “Cappella S. Georgii in Udrugio” (Origgio).
1583 – Negli atti della visita pastorale di mons. Tarugi ad Origgio (1583) si legge che la chiesa di S. Giorgio, posta a breve distanza dall’abitato (“ad un tiro di balestra”), aveva campanile, sacrestia, ed un adiacente cimitero con croce.
1596 – Nel 1596 giunse in visita ad Origgio mons. Albergati, inviato dal cardinale Federico Borromeo, il quale presenziò ad una messa nella chiesa di S. Maria Assunta, poiché la chiesa di S. Giorgio, che aveva il titolo di parrocchiale, era stata danneggiata dal crollo del campanile.
E’ citato un ampliamento della chiesa, comprendente la costruzione di una nuova cappella decorata con un ciclo di affreschi raffiguranti scene della Natività di Cristo ed un Crocifisso ligneo del XV secolo.
1701 – La traslazione della sede parrocchiale da S. Giorgio alla chiesa della Madonna Immacolata, auspicato da decenni, avvenne nell’agosto 1701.
1740 – Nella relazione della visita pastorale del 1740 di mons. Rocco Lonato, delegato del card. Carlo Gaetano Stampa, la chiesa, non più parrocchiale, risultava bisognosa di riparazioni, in particolare al soffitto; in un successivo verbale (visita del card. Pozzobonelli, 1761) S. Giorgio appariva in decadenza, tanto che l’arcivescovo suggeriva di abbatterla, ma la chiesa non fu distrutta.
1938 – Importanti lavori di restauro, riguardanti la copertura, il campanile e la sacrestia, si iniziarono nell’aprile del 1938. Durante la visita pastorale del 1936 il card. Schuster aveva raccomandato la conservazione dell’edificio.
1959 – Un intervento di sistemazione ebbe luogo nel 1959, riguardante la pavimentazione interna, che fu sostituita, la pulitura dei cassettoni lignei, e gli intonaci, arrivando a coprire alcuni affreschi. Il Crocifisso ligneo fu affidato per il restauro allo scultore Onorato Ferrari di Ponte di Legno.
2015 – Gli ultimi interventi di restauro hanno riguardato il consolidamento strutturale,
intonaci ed affreschi. Durante i lavori sono stati riportati alla luce numerosi affreschi di pregevole fattura, alcuni dei quali potrebbero riferirsi al Morazzone od alla sua bottega.