Chiesa di San Giorgio Martire (Bernate Ticino)

Diocesi di Milano - chiesa parrocchiale - Lombardia

Bernate Ticino - Via Vittorio Emanuele 8 - MI - 20010

02/9754114

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

IV – Secondo gli storici locali, attorno al IV secolo, nell’area oggi occupata dal complesso della Canonica di Bernate (chiesa e convento di San Giorgio Martire), sorgeva un “castrum” di fondazione romana, posto a difesa dei valichi sul Ticino e delle vie commerciali ad esso collegate.
La notizia manca tuttavia di precise conferme archeologie.


X – La prima attestazione certa dell’esistenza nel territorio di Bernate di un fortilizio a difesa del Ticino risale alla metà dell’ XI secolo (1054-1064) circa.
Secondo le fonti, il complesso fortificato, dotato di mura, torri e diverse strutture di servizio, annoverava fra le proprie strutture anche una piccola cappella castrense, dedicata a San Giorgio.
Questo primo luogo di culto, nucleo originario del complesso cannibale, può essere probabilmente identificato con l’auletta ipogea a tre navate posta al di sotto dell’odierna sagrestia.


XII – Nel 1186 Uberto Crivelli, feudatario di Bernate, venne eletto al soglio pontificio con il nome di Urbano III e decise di fondare presso l’antica chiesetta di San Giorgio una canonica agostiniana.
La fondazione della canonica determinò la trasformazione delle strutture castellane (che vennero adattate a funzioni conventuali) e la costruzione di una nuova chiesa, posta al di sopra dell’antica cappella castrense.
Questa prima chiesa canonicale, rispettava le dimensioni e l’orientamento della cappella precedente ma era caratterizzata da maggiori ambizioni formali e spaziali, come testimonia la slanciata volta a crociera costolonata con peducci antropomorfi dell’antico coro dei canonici, corrispondente all’odierna sagrestia.


XIII – Nel corso del XIII la canonica di Bernate divenne un’istituzione piuttosto ricca e potente. La chiesa eretta dai primi canonici risultò dunque ben presto inadeguata alle esigenze pratiche e di rappresentanza del convento. Per questa ragione, attorno alla metà del secolo si decise di ampliare l’edificio preesistente, allungando verso ovest la navata ed edificando una nuova facciata monumentale, con profilo a capanna, cornici ad archetti pensili e decorazioni a basso rilievo.


1498 – Nel 1498 papa Alessandro VI Borgia, sfruttando la momentanea fragilità dell’istituzione bernatese, concesse l’usufrutto dei beni della Canonica a un commendatario laico, Antonio Stanga, fedelissimo di Ludovico il Moro e membro della segreteria ducale. Nello stesso anno il convento venne assegnato alla Congregazione lateranense, che ne prese possesso il 9 agosto 1500.
A questi importanti cambiamenti amministrativi fece seguito una consistente ristrutturazione del convento, che venne ristrutturato e dotato di alcuni nuovi ambienti di rappresentanza, fra i quali anche la celebre loggia affacciata rivolta verso il Naviglio Grande.


1582 – Nel 1582 il parroco di Bernate, don Desiderio Tirone, diede avvio alla ricostruzione della chiesa canonicale.
Il progetto venne redatto da Martino Bassi e i lavori vennero affidati ai “maestri da muro”Bernardo e Giacomo Mottello di Lonate Pozzolo. L’intervento stravolse completamente l’assetto dell’antica chiesa, ruotandone l’asse principale di novanta gradi e trasformando il preesistente spazio romanico in un poderoso ambiente a navata unica di gusto antiquario, dominato al centro da una grande cupola su pennacchi.
Negli stessi anni venne ricostruito, forse ancora su progetto di Martino Bassi, anche il chiostro del convento.
Il cantiere della chiesa si protrasse per diversi anni e la consacrazione avvenne soltanto nel 1618.


1950 – Nella seconda metà del Novecento la chiesa è stata oggetto di alcuni episodici interventi di restauro che hanno interessato, fra le altre cose, anche gli ambienti dell’antica cappella castrense, oggi cripta della chiesa.

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