Chiesa di San Gerolamo Emiliani (Milano)

Diocesi di Milano - chiesa parrocchiale - Lombardia

Milano - Via G. Calabria 36 - MI - 20100

02/2564645

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1953 – L’attuale chiesa viene costruita su progetto dell’architetto Carlo De Carli. La chiesa di San Gerolamo Emiliani, rientrante nel progetto delle ventidue chiese celebrative del Concilio Vaticano II, è stata edificata come centro dei servizi religiosi pensati per il quartiere di Cimiano, costruiti tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. L’esito finale è frutto di una lunga progettazione che vide tre diverse soluzioni planimetriche.
1963 – La chiesa, dopo varie vicissitudine durante la costruzione, viene terminata a fine del 1965 e benedetta il 18 dicembre dello stesso anno.
1969 – Il 30 maggio 1969 viene consacrato l’altare della chiesa di san Gerolamo Emiliani.
1995 – Progetto per i lavori di manutenzione straordinaria della facciata, dei sotterranei e delle rampe a cura dell’architetto Ivan d’Agostini.
1997 – Lavori di manutenzione straordinaria nel presbiterio
2002 – Progetto per la realizzazione di una rampa di accesso per disabili a cura dell’architetto Riccardo de Carli.
2002 – Progetto per la decorazione pittorica dell’abside.
2008 – Riordino delle cappelle laterali, modifica e spostamento suppellettili e posizionamento del fonte battesimale nella cappella a sinistra
2010 – Realizzazione pavimentazione esterna alla chiesa parrocchiale

Breve biografia dell'architetto

Carlo De Carli è stato un architetto che ha caratterizzato il dibattito milanese a partire dal secondo dopoguerra accompagnando, ad un’intensa attività professionale, un impegno costante nella ricerca progettuale. Tra le opere più significative si ricordano la casa per abitazioni e uffici in via dei Giardini (1947-49), il teatro Sant’Erasmo (1951-53), entrambi a Milano, e il grande Ricovero per Anziani di Negrar, Verona (1955-63). Oltre ad aver diretto riviste quali “Il Mobile Italiano” e “Interni” è stato anche rettore al Politecnico di Milano, mentre la sua attività di designer lo ha portato a collaborare con Cassina e Tecno e ad essere membro della Giunta Esecutiva della X e XI Triennale di Milano.

L’architetto si confronta con il tema dell’architettura sacra attraverso diversi progetti a Milano e altrove. Da ricordare sono i conventi milanesi di Sant’Antonio per l’ordine francescano (1959-63), l’istituto della Beata Vergine Addolorata (1946-55), la chiesa di San Biagio a Monza (1965-68), presente nell’itinerario, ed infine la chiesa di San Giovanni Battista a Morbegno (1993).