La chiesa di S. Francesco di Sales si affaccia alla via Commenda con l’aspetto “più di una costruzione civile, che di un edificio di culto” (Perucchetti).
È parte di un complesso più vasto, costruito contemporaneamente, e risolto in un unico blocco urbanistico iscritto nel ridotto lotto rettangolare a disposizione, di soli 60×38 m. Il blocco comprende la casa canonica e le opere parrocchiali.
La chiesa vera e propria si trova al piano terreno, soprelevata di due metri circa dalla quota della strada, e si sviluppa quasi al centro del lotto, alle spalle degli edifici affacciati alla strada destinati alle diverse funzioni parrocchiali.
Il blocco su strada, sollevato su pilotis, garantisce un ampio sagrato coperto e ospita il complesso sviluppo di scale e rampe per l’accesso al luogo di culto.
L’interno è articolato sostanzialmente in tre navate, con fila di quattro pilastri quadrati in cemento armato per lato, sormontati da pulvini e distribuiti per separare i corridoi laterali dalla nave centrale.
L’articolato gioco delle coperture, con soffitto ribassato nella navata, garantisce la suggestiva illuminazione indiretta degli ambienti laterali, coperti con vetro-cemento.
Il ritmo dei pilastri restituisce, complessivamente, una scansione in quattro campate: tre centrali, di passo identico, e due contratte all’estremità dell’edificio, presso l’ingresso e nell’abside.
Dentro la rigorosa scansione spaziale, l’architetto ha modulato i diversi ambienti funzionali: la terza campata è occupata dal presbiterio, sollevato oggi su tre gradini e “incoronato da una sorta di tiburio coperto da una piccola cupola in perspex [plexiglass], che lo inonda di luce” (Perucchetti).
Dietro l’altare, un movimentato gioco volumetrico ottenuto con divisori rivestiti di legno consente di articolare funzioni sacre e di separare gli ambienti di servizio ospitati nell’ultima campata.
L’intero presbiterio risulta così avvolto tra pareti lignee che avanzano, asimmetricamente, senza soluzione di continuità, e a destra della mensa, per abbracciare il fonte battesimale, a sinistra, per incorniciare un altare laterale.
Alle funzioni dedicate di quest’ultimo è riservata parte della navata sinistra, rialzata e separata dall’aula centrale con un parapetto in muratura.
Il piano seminterrato del complesso fu destinato a cinema-teatro parrocchiale e a una palestra; sul tetto piano fu ricavato un campo da tennis.
La chiesa e il complesso di S. Francesco di Sales rappresentano l’esito dell’ampia riflessione sul tema del rapporto tra l’architettura moderna e il sacro di cui fu protagonista Vittorio Gandolfi. Dal 1955, infatti, Gandolfi coordinò l’attività di un Centro Studi che, nato per volontà del Comitato Nuove Chiese della diocesi di Milano, fu aperto all’apporto dei principali protagonisti milanesi dell’architettura razionalista ‘della seconda generazione’ e si espresse con soluzioni innovative proprio sulla definizione del modello di “chiese monoblocco”.
Ancora più forte la suggestione proveniente dalla parallela maturazione della tipologia della “chiesa-casa”, scaturita dall’esigenza espressa da Giovanni Battista Montini con la formula “casa tra le case”, e fatta propria dal piano per le nuove chiese patrocinato dal cardinale, con lo scopo di ricondurre a intimità domestica l’architettura religiosa.
La riformulazione di questo complesso quadro fu messa in atto da Gandolfi con grande sensibilità, sia a scala urbanistica (per il fronte strada, marcato dal profilo acuminato delle lunghe logge che percorrono dalla facciata e reso vibrante dalle partiture verticali in legno; per l’articolazione del sagrato, come filtro progressivo tra spazio pubblico e luogo di culto), sia architettonica, per la rilettura in chiave fermamente moderna di moduli pregressi (tiburio quadrato con cupola, di matrice forse ancora barocca), sia spirituale, per il tentativo di fornire un’immediata traduzione estetica a una ritualità allora in fase di profondo mutamento.
1965 – La chiesa e il complesso parrocchiale furono realizzati a partire dal 1965 (Perucchetti). Il progetto era stato redatto da Vittorio Gandoli nei primi anni sessanta del Novecento, poco dopo l’istituzione della parrocchia, costituita con decreto del 10.X.1959 dall’arcivescovo Giovanni Battista Montini. La nuova circoscrizione fu ricavata per smembramento dalle parrocchie di S. Calimero e S. Maria della Passione. Il cantiere coprì un arco temporale ampio, tra il 1968 e il 1970. S. Francesco di Sales fu dedicata nel 1976.