La chiesa, con orientamento est-ovest, è situata nei pressi del centro abitato della località Carcano di Albavilla ed è raggiungibile dalla via che la collega al borgo.
La facciata si presenta con finitura a raso pietra con due paraste angolari in conci di serizzo che la delimitano, oltre alle piccole cornici in pietra che la suddividono in due ordini.
Al centro è il portale d’ingresso con cornice in pietra sormontato da volute con una nicchia centrale decorata a mosaico che conserva la piccola statua di San Dionigi. In corrispondenza dell’ordine superiore è la finestra con stipiti e architrave in mattoni.
La facciata è conclusa dal timpano con cornici in stucco. L’interno si sviluppa ad unica navata con volte a crociera e pavimentazione in marmette di graniglia decorate, con due cappelle a sinistra e rispettivamente la cappella con il fonte battesimale delimitata da un cancelletto in ferro e la cappella della Madonna con balaustre a delimitazione.
In corrispondenza della parete destra è la cappella di San Giuseppe, delimitata da balaustre in marmi, che ne conserva la statua nella nicchia, oltre alle statue di Sant’Antonio da Padova e San Francesco.
Il presbiterio è delimitato da tre gradini, con mensa in marmi policromi centrale, ambone e altare in marmi policromi e abside semicircolare.
Sopra la bussola d’ingresso è presente la cantoria lignea con organo.
1200 – La fondazione della chiesa risale al 1200 con l’intitolazione a San Nazaro, come registrato nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero del 1298.
1398 – La chiesa di San Dionigi è citata nel 1398 tra quelle del plebato di Incino.
1566 – In occasione della visita pastorale del 1566 viene descritta come chiesa di San Dionigi, fatiscente e poco utilizzata e venne quindi proposta la soppressione della parrocchia per poterla unire quella di Alserio, che già si occupava della chiesa stessa, mantenendo l’obbligo della celebrazione della messa festiva.
I parrocchiani non accettarono le disposizioni e con l’appoggio dei prevosti di Incino, Carpano e Sacco oltre all’interessamento delle famiglie, per atto notarile Fontana del 1586 venne confermata la parrocchia di Carcano con l’intesa di provvedere al mantenimento del parroco ed alla provvista degli arredi sacri.
1612 – Nel 1612, per la visita pastorale del Cardinale Federico Borromeo, vennero aggiunte due camere all’abitazione del parroco, oltre ad un attiguo terreno detto il Bosco, quale sostentamento.
1793 – Nel 1793 vennero eseguiti lavori di restauro con la formazione di un altare in marmo.
1824 – Nel 1824 la chiesa subì un grave incendio e vennero successivamente eseguiti lavori di ristrutturazione.
1980 – Dopo il 1980 vennero eseguiti interventi di risanamento in corrispondenza del presbiterio con il rifacimento della pavimentazione oltre all’adeguamento liturgico con la collocazione della mensa in marmo centrale allo spazio.