Chiesa di San Clemente (Caravate)

Diocesi di Milano - chiesa sussidiaria - Lombardia

Caravate - Via S.Clemente - VA - 21032

0332/647103

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

X – Silvano Colombo, nel 1972, aveva già proposto un indiscutibile termine cronologico per la datazione delle porzioni più antiche della chiesa, limitate a una porzione di muro presbiteriale dove una finestra “quasi a doppio strombo, con archivolto in laterizio […] rinvia alle origini delle finestre romaniche a doppio strombo e si può datare alla metà del secolo X”, soprattutto per confronto con esemplari si simile fattura nel S. Pietro di Gemonio. L’autore era fermo anche nella datazione del litostroto rinvenuto durante scavi eseguiti nel 1969, reperto “d’una singolare, toccante rusticità” i cui stilemi decorativi presentano ancora un rimando alla decorazione dell’altere della chiesa di Gemonio. Il rinvenimento del mosaico, tuttavia, aveva suggerito ad alcuni aperture più addietro nel tempo, ad età carolingia, forse sulla scorta della suggestione derivante da altri reperti d’età antica o tardo antica rinvenuti durante le medesime campagne di scavo.
XII – Complessa è, invece, la ricostruzione delle fasi di ampliamento, che portarono a giustapporre alla chiesa un corpo unitario all’esterno, ma suddiviso in due ambienti profondamente differenti all’interno. Il presbiterio antico, infatti, è preceduto da una galleria a botte ribassata con un locale superiore, raggiungibile tramite una scala esterna, che si affaccia con una finestra su un avancorpo d’ingresso, coperto con capriate lignee a vista. La discontinuità muraria tra i due settori è evidente, così come la differente funzione in origine. Per alcuni, infatti, il primo settore rappresenta l’avanzo di una fortificazione (di epoca franca?) poi inglobata tra XII e XIII sec. nella costruzione così come si presenta oggi.
1859 – Il catino absidale, probabilmente coevo ai settori più antichi del presbiterio ancora visibili, fu distrutto durante l’acquartieramento nella chiesa di soldati austriaci, durante la campagna del 1859 che vide le truppe degli occupanti impegnati su più fronti lungo la riva orientale del Verbano. In seguito, il settore orientale della chiesa fu ricostruito con andamento rettangolare in pianta.
1968 – Alla fine degli Anni Sessanta del XX sec., su iniziativa di Alberto Lotti, sorge un comitato spontaneo finalizzato ai restauri dell’edificio sacro. Ne derivò una campagna di scavi (1968), che portò a interessanti recuperi in parte qui già menzionati, e a un progetto di ricostruzione dell’abside semicircolare, riprendendo idealmente l’impostazione originaria, che fu messo in cantiere nel 1969.
1983 – Nel 1982, l’associazione “Pro San Clemente”, erede delle precedenti iniziative, promuove una campagna di restauro conservativo della chiesetta conclusa nel 1983: rifacimento pavimento dell’aula fedeli; ripristino delle coperture; posa di nuova pavimentazione e di mensa centrale nell’area presbiteriale.

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