La chiesa s’innalza su un bel sagrato che domina le vie più a monte del centro storico di Germignaga. La pianta è semplice, nel rispetto dei moduli architettonici promossi dall’intensa opera di riforma, spirituale e di forme, avviata da Carlo Borromeo e perseguita con tenacia dai suoi successori sulla cattedra ambrosiana. L’aula unica, infatti, termina con presbiterio quadrangolare e si orna di una facciata di elegante sobrietà. Questa è percorsa da un doppio ordine di lesene doriche poste a reggere un timpano triangolare. Nessuna apertura (se non un oculo centrale al prospetto, ora occultato) concorre a distogliere l’attenzione sul bel portale centrale ornato da una elaborata cornice in granito rosa di Baveno. All’interno si ammira un altare maggiore a parete, ligneo, la cui ancona è racchiusa entro due colonne tortili.
1657 – La chiesa fu costruita in seguito ad un cospicuo lascito privato. Il progetto fu redatto nel 1626, ma al cantiere si arrivò solo nel 1657 anche grazie all’interessamento diretto della Diocesi di Milano, intervenuta per dirimere le diatribe sull’amministrazione del generoso lascito. Fu terminata nel 1665, come da iscrizione sul portale. La lunga fase decisionale ed esecutiva portò alla sostanziale riduzione del piano originario, del quale non furono eseguite le due cappelle laterali giustapposte a metà dell’aula fedeli.
1667 – Terminata la chiesa, fu innalzato sul fianco destro un campanile. Questo fu parzialmente rifatto nel 1841, anno in cui la struttura crollò rovinosamente sulla chiesa, danneggiandone le coperture.
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