L’edificio si erige parallelo alla strada principale con accesso anche dall’arteria secondaria che definisce il lotto su cui sorge il centro parrocchiale.
La chiesa di San Carlo venne edificata tra il 1992 e il 1994, quando si presentò la necessità di un edifico religioso parrocchiale per la porzione di territorio, posta a nord del comune di Novate Milanese, un’area periferica, molto abitata e composta da agglomerazioni che si sono succedute nel tempo e che sono state solo parzialmente ricondotte ad unitarietà ambientale.
Il progetto dell’architetto Angelo Galesio, presenta una struttura architettonica semplice geometrica, in cui gli elementi strutturali ne definiscono le linee e lo sviluppo in altezza a forma di capanna.
Dagli elementi strutturali ne derivano dei prismi che vanno via via sempre più sviluppandosi in larghezza e in altezza e si dispongono, nel lotto in cui sono edificati, in modo lineare e collegati tra loro in un unico impianto con base rettangolare.
L’edificio è composto da due piani differenziati: il rialzato che ospita la chiesa e gli spazi connessi e il piano terra che ospita gli ambienti per la catechesi e l’oratorio.
Il manufatto architettonico è chiuso all’interno di un recinto con antistante giardino e uno spazio assimilabile al sagrato, in parte in lieve pendenza rispetto al piano della via comunale posta a sud.
A nord della chiesa trovano spazio le strutture dell’oratorio e delle attività sportive, mentre a ovest è collocato il primo fabbricato che fu sede della parrocchia.
L’edificio di culto ha una pianta rettangolare con il lato lungo parallelo all’andamento stradale.
La facciata principale a capanna a spioventi asimmetrici è delimitata da un portico che prosegue nel lato nord, creando il percorso di accesso alle opere parrocchiali.
La facciata è definita dalla presenza del pronao, in cui è collocato il portone principale e le due porte laterali.
Gli ingressi sono sovrastati da un bassorilievo a trabeazione, opera dello scultore Sergio Quagliotti, in cui sono raffigurati otto episodi della vita di San Carlo Borromeo scanditi dalla scritta Humilitas: il motto del Santo.
Al di sopra dei bassorilievi trova spazio una croce in formelle di vetro incastonate nella muratura.
Nella chiesa il rigore geometrico e i valori simbolici caratterizzano l’intero manufatto architettonico.
L’interno della chiesa è un unico spazio, scandito da due assi, uno longitudinale che collega l’entrata al presbiterio, e l’altro perpendicolare su cui si allineano le zone pertinenti alle celebrazioni dei sacramenti: battesimo e confessione.
La geometria interna è facilmente individuabile anche all’esterno, poiché si susseguono figure geometriche e volumi simili ma con maggiore ampiezza.
Tutta l’aula assembleare ha un’illuminazione diffusa proveniente prevalentemente dall’alto, attraverso le vetrate ricavate dalle diverse quote della copertura; mentre nella zona del presbiterio e dell’altare la luce è più concentrata, grazie al volume che si innalza al di sopra del piano inclinato della copertura e ne favorisce l’immissione zenitale.
La zona del presbiterio è centrata rispetto alla larghezza dell’aula liturgica, e sul suo asse si allineano: l’altare, l’ambone e il fonte battesimale, questi oltre ad essere allineati geometricamente sono costituiti da blocchi di granito di Baveno bianco.
Nella parete perimetrale sud, in prossimità del fonte battesimale, trova spazio una vetrata a forma di “tau” con campiture simboliche in cemento: il candelabro a sette braccia dell’Antico testamento e i tre cerchi della Trinità.
Alla sinistra del presbiterio, sorge la cappella della deposizione eucaristica, utilizzata anche come cappella feriale e che comunica con l’aula assembleare attraverso una vetrata in cui è inserito il tabernacolo.
Al centro del presbiterio è appeso un crocifisso ligneo opera dello scultore Giuseppe Mariani di Lazzate.
Nella parete di fondo del presbiterio trova spazio una vetrata policroma opera dell’artista Glauco Baruzzi
1965 – La Parrocchia di San Carlo Borromeo sorge a nord della città di Novate Milanese e in ordine temporale è l’ultima parrocchia sorta nella città stessa. La vita parrocchiale nasce, per volontà di don Carlo Prada, allora parroco della chiesa della Sacra Famiglia intorno ad una prima “cappellina” dedicata a S. Carlo, che venne aperta l’8 dicembre1965 all’interno di un locale concesso in uso gratuito dalla Cooperativa Casa Nostra, nel complesso residenziale di Via Costa. Qui vennero ospitate le celebrazioni fino al Natale 1978, quando venne completata la costruzione di una nuova palazzina per l’abitazione del sacerdote, una cappella e l’oratorio, in attesa della realizzazione, su terreno donato agli inizi degli anni Sessanta da Ernesta Venino, del nuovo centro religioso completo. Giuridicamente venne costituita parrocchia dal Card. Carlo Maria Martini con il decreto arcivescovile di riconoscimento delle attività parrocchiali il 15 agosto 1982, quando era parroco don Giovanni Scrosati.
1970 – Il ventennio compreso tra il 1970 e il 1990 venne caratterizzato da una parte dalle trattative tra la parrocchia e la Curia milanese con il Comune per la cessione di un terreno avuto in dono agli inizi degli anni ’60 dalla contessa Ernesta Venino alla parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso, e la convenzione per il diritto di superficie alla parrocchia, culminato nella sottoscrizione della convenzione nel maggio del ’90 e la definitiva acquisizione da parte della parrocchia il 15 maggio del 1995. Contemporaneamente venero avviate le trattative tra la parrocchia, la Curia Milanese e il Ministero per la vendita di un terreno dell’attuale Villaggio Paolo VI, proprietà del beneficio parrocchiale, operazione economica che si concluse nel 1987 con la vendita del terreno alla Cooperativa Casa Nostra. Il ricavato venne utilizzato per la costruzione della nuova chiesa.
1992 – La chiesa viene realizzata su progetto dell’architetto Angelo Galesio, autore di diversi progetti e interventi nel territorio Novate Milanese. Una volta acquisita l’area e con la disponibilità economica il parroco don Giovanni Scrosati, costituì il comitato per l’edificazione del nuovo edificio sacro e il 3 novembre 1990 il Card. Carlo Maria Martini inaugurando la visita pastorale del Vicario Episcopale di Zona, benedisse la prima pietra che venne poi posata il 21 giugno 1992 da Mons. Giuseppe Arosio durante la festa del decennio della parrocchia. I lavori per l’edificazione della nuova chiesa vennero iniziati tra il febbraio e il maggio del 1992. I lavori procedettero velocemente e in poco più di due anni il nuovo edificio sacro venne concluso: il 3 settembre 1994 venne celebrata la prima messa. La nuova chiesa venne inaugurata ufficialmente il 4 novembre 1994: festa di San Carlo.
1993 – Sul finire del XX secolo dopo la morte dell’artista e scrittore Giovanni Testori (marzo 1993), nativo di Novate Milanese e frequentatore della chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo; l’Associazione culturale che porta il suo nome e che ha sede nella città di Novate presso la sua casa natale, diede in deposito alla chiesa parrocchiale i quadri raffiguranti: “Salita al Calvario”, “Crocefissione” e “Deposizione” dipinti dall’artista giapponese Kei Mitsuuchi, provenienti dalla collezione personale di Giovanni Testori. Testori che aveva conosciuto l’artista giapponese nel 1980 a Parigi aveva sempre desiderato che alcuni quadri di Mitsuuchi venissero collocati in una chiesa.
1996 – Il 28 settembre 1996 la nuova chiesa venne consacrata dal Card. Carlo Maria Martini e dedicata a San Carlo Borromeo.
2008 – Nel novembre del 2008 l’artista Emanuele Gregolin, fece dono alla parrocchia di San Carlo di quattro tele raffiguranti episodi della vita di San Carlo, che vennero collocate alle pareti laterali del presbiterio.