La piccola chiesa si trova all’estremità settentrionale del confine comunale di Montevecchia, sul crinale di una collina, in località già San Bernardo. Addossata alla navata troviamo una casa a corte che un tempo era destinata al canonico Scaccabarozzi e agli altri sacerdoti susseguiti nel corso dei secoli.
La facciata principale, orientata verso est, è leggermente rientrante rispetto al sedime della corte, ponendosi quasi al riparo dai visitatori troppo frettolosi. Il presbiterio è collocato a ovest, in fianco la sacrestia. Troviamo anche un ex cimitero nel cortile, sul lato settentrionale della chiesa.
L’edificio si presenta con unica navata, ridotta nelle dimensioni e semplice nelle forme. Le superfici esterne, recentemente restaurate e tinteggiate, mettono in risalto il portone di legno massello e la gronda in muratura modanata a gola. Il campaniletto con unico fornice svetta oltre la copertura della chiesa, quest’ultima a doppio spiovente con coppi di cotto.
All’interno, la volta a botte si raccorda con le pareti verticali per mezzo di una splendida cornice cinquecentesca in cotto. Anche nell’abside troviamo la volta a botte.
Sul pavimento in cotto lombardo venato sono presenti tre lapidi di marmo bianco, di notevole fattura, con epigrafi scolpite. Si tratta delle antiche tombe del fondatore, dei sacerdoti e di alcuni fedeli lì deposti dopo la dismissione del camposanto esterno.
Le superfici interne sono interamente affrescate. Cicli pittorici cinquecenteschi affiancati ad opere settecentesche. Sono presenti le croci della consacrazione.
Sulla parete di ponente, sopra l’ingresso principale, troviamo la cantoria lignea che occupa l’intera facciata.
A est l’abside quadrangolare contiene l’altare seicentesco e la nuova mensa lignea, lì collocata durante gli anni ottanta.
XVI – Il primo resoconto documentato di questa piccola chiesa risale al 1571. Si tratta di una mappa rappresentante la parrocchia di S. Giovanni Decollato redatta in occasione della visita pastorale di San Carlo Borromeo. La descrizione fa intendere che l’edificio era già noto fin dai primi decenni del secolo XVI. La consacrazione avvenne nel 1593 a cura del Cardinale Gaspare Visconti.
1589 – Pare sia esistita una preesistente cappellina di famiglia nel sito dell’attuale presbiterio, eretta da Bernardo Scaccabarozzi, parente del Canonico Scalense Giovanni Antonio Scaccabarozzi, che più tardi ampliò la chiesa come la vediamo oggi, completa di sacrestia, campaniletto, navata e canonica affiancata. Questo avvenne alla fine del Cinquecento, nel rispetto delle regole postconciliari.
In occasione della visita di Federico Borromeo, nel 1611, si descrivono le reliquie presenti in S. Bernardo, anche quelle portate da Roma dal Canonico Giovanni. Le cinque teche contengono resti di martiri. In una di esse sono contenuti i resti di due martiri e tutti sono racchiusi in custodie di vetro con i rispettivi nastrini riportanti i nomi: San Leopoldo sopra a Sant’Angelo, San Lucio, San Benedetto e San Costante. Queste preziose teche furono poste dal Canonico Scaccabarozzi solo dopo aver ampliata la chiesa.
2000 – Durante l’anno 2000 la piccola chiesa è stata sottoposta a un generale intervento di restauro che ha riguardato le architetture e gli apparati decorativi, compresi i due affreschi attribuiti a Andrea Appiani, posti ai lati dell’altare.