Musignano (frazione del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca) conserva quel carattere di piccola località di soggiorno quasi alpina che nel 1925 il parroco dei luoghi, don Celestino Del Torchio, descriveva: “Delizioso e pacifico luogo di villeggiatura primaverile, estiva ed autunnale” con “belle ville, linde ed ospitali casette tutte distese su di un erto pendio prativo, dominate e protette dall’antica Chiesuola di S. Bernardino, spiccante tra il verde dei prati. Vi adduce […] una buona strada […] attraversante grosse e folte selve di castagni e donde appaiono incantevoli prospettive sul Verbano”. Pochi anni dopo questa testimonianza, durante la creazione di nuovi tornanti per la strada carrozzabile, emersero, in località “Canicc”, tracce archeologiche d’età romana (tombe e monete). Questi rinvenimenti, tra i più rilevanti nell’alto Verbano, restituirono al piccolo borgo una profondità temporale sino a quel tempo ignota. Ne viene investita, di riflesso, anche la storia dell’edificio sacro, posto da tempo immemore a vegliare sui morti, fuori dall’abitato e nei pressi dell’area dei ritrovamenti. La chiesa, tuttavia, non vanta che menzioni recenti (del XVI sec.), mentre un ipotetico assetto medievale o tardo medievale è stato ricostruito solo per via documentale. L’impianto attuale è frutto di una ricostruzione eseguita entro il 1683: facciata a capanna; aula unica rettangolare scandita in due campate e coperta con volte a vela ‘unghiate’; presbiterio rettangolare concluso da volta a botte. Solo dopo la metà del XVIII sec. fu aggiunto il campanile sul lato a valle e fu riconfigurato l’altare seicentesco, commissionando a ignoto pittore la “artistica […] pala […] raffigurante S. Bernardino da Siena prostrato innanzi alla Vergine degli angeli, della quale il santo era devoto apostolo” (Del Torchio). Il dipinto, oggi, non ora più l’altare: rubato decenni addietro, è stato prontamente sostituito da una copia di buona fattura; ma è perso “il fascino che nel tempio esaltava la religiosità di umili montanari, ambiziosi di far bella la casa del Signore loro” (Baroli).
XIII – La prima menzione dell’edificio sacro nella frazione montana di Musignano risale al 1526, quando, nell’ottobre di quell’anno, un lascito di tale “Calisto detto Gotardo” vi istituiva due messe mensili. Di certo la chiesa è di maggiore antichità. Pur non menzionata nei repertori ambrosiani tardo medievali, infatti, il primitivo edificio noto grazie alle descrizioni delle visite pastorali presentava caratteristiche distintive di una costruzione almeno del XIII-XIV sec., con abside semicircolare (“nicchia” nel 1574) interamente rivestita di cicli affrescati. La chiesa, inoltre, era sorta fuori dall’abitato, in luogo dedicato da tempo a cimitero per la piccola comunità.
XVII – Nel 1683 il S. Bernardino di Musignano era già stato trasformato nelle forme e nelle dimensioni attuali, con aula unica e presbiterio rettangolari, coperti da volte, e sacrestia.
XVIII – La visita del card. Giuseppe Pozzobonelli, sul posto nel 1748, consente di riferire a una fase tardo settecentesca ulteriori opere di completamento: a quella data, l’altare maggiore non era nelle forme attuali e mancava il campanile. La descrizione dell’altare maggiore fornita nel 1748, infatti, pare più vicina a un manufatto seicentesco, con “duo […] gradus lignei decenter elaborati”, piuttosto che all’ancona a parete che oggi si ammira, di linee classicheggianti, priva di gradini e con ampia cornice lignea attorno a una bella tela con la ‘Madonna degli angeli e san Bernardino’, peraltro non menzionata nei medesimi atti. Quanto alla torre campanaria, questa era nel 1748 limitata a un campaniletto a vela innalzato sopra il tetto con “funis tractionis” per la campana pendenti a lato del presbiterio.
1910 – Nel 1915, il “bravo pittore Martignoni di Tronzano” fu incaricato della decorazione interna.
1920 – Pochi anni dopo l’intervento di decorazione interna (entro il 1925) fu installato sul campanile “un nuovo orologio costruito dalla ditta Bellotti di Vittorio Veneto ed acquistato in gran parte dalla Beneficenza Musignanese” (Del Torchio).
Nei dintorni


viale Marco da Campione, 48– Campione d’Italia CO

Santuario di Santa Maria del Monte, Via dell'Assunzione, Varese, VA, Italia

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