La chiesa di San Bernardino con facciata settecentesca in cotto. Ha una navata centrale e due navate laterali; un transetto e un deambulatorio pentagonale con presbiterio rialzato e sovrastante cupola nervata e decorata con finti cassettoni. I pilastri della navata centrale a croce sostengono sia le volte a botte della navata centrale che le volte delle navate laterali. Gli stessi pilastri proseguono oltre la copertura delle navate laterali e sostengono la copertura a capriate della chiesa.
La volta della navata centrale è a botte unghiata e realizzata in mattoni pieni. L’intradosso della navata è cadenzato dalla presenza delle costolature degli archi trasversali a tutto sesto e dai cambi di pendenza delle volte unghiate all’incrocio con la volta a botte. L’intradosso è intonacato e variamente decorato. Tra l’estradosso della volta della navata e la copertura vi è una serie di capriate costituite da catena, monaco, puntone e saette, sovrastate da arcarecci formati da travi a sezione circolare, poggianti sul proseguimento dei pilastri dell’Aula sottostante e ad essi fissate.
La copertura è costituita da doppi coppi in laterizio poggianti sui correntini.
XVI – Lo storico Angelo Zavaglio scrive che nel 1514, nel conflitto tra Crema e il ducato di Milano, Renzo da Ceri, per ragioni di difesa, fece demolire l’abitato di San Bernardino, risparmiando però la Chiesa (TERRE NOSTRE, 1980, p.341)
Non era eretta a parrocchia ma dipendeva dalla parrocchia di San Benedetto in Crema.
XVII – primo ampliamento della chiesa, giustificato dall’aumento della popolazione della parrocchia San Bernardino, come riferisce l’ing. Pietro Schiavini nella relazione di un suo successivo progetto di ampliamento: ” i nuovi” pilastri non coincidevano con l’asse della Chiesa e nemmeno rispettavano l’asse longitudinale degli altri pilastri”.
XIX – secondo ampliamento della Chiesa su progetto dell’ing. Schiavini Pietro, motivato sempre dall’ aumento della popolazione della parrocchia: nella zona absidale si prolunga il presbiterio mentre il coro viene collegato alla navata tramite un deambulatorio.
XX – viene demolito il campanile preesistente perché pericolante e si dà inizio alla costruzione di un nuovo manufatto su progetto del geometra Massimo Girbafranti. Il nuovo campanile, più alto e slanciato, in stile eclettico è a pianta quadrata, suddiviso in quattro ordini con relative specchiature. Il quarto ordine è costituito dalla cella campanaria impostata su una base aggettante retta da archetti di gusto romanico-lombardo, aperta sui quattro lati tramite bifore con colonnine di marmo botticino.
XX – tramite l’abbattimento dei muri di separazione, vengono collegate tra di loro le cappelle laterali, creando così sui due lati della navata una zona di transito (gli altari laterali vengono però conservati); infine vengono realizzate due cappelle prima del deambulatorio antistante il coro
2018 – consolidamento, restauro e impermeabilizzazione delle coperture; consolidamento e restauro delle facciate; sostituzione delle lattonerie