La chiesa di San Bartolomeo è in stile neoromanico. All’esterno, è preceduta da un atrio con arcate su colonne. All’interno, è divisa in tre navate sulle quali si affacciano cappelle laterali a pianta quadrangolare. Il transetto è sporgente, con testate esterne poligonali; sulla campata d’incrocio si eleva un tiburio impostato su trombe angolari. Il coro è dotato di deambulatorio che circonda l’abside semicircolare.
Le coperture sono differenziate e distinguono le diverse parti dell’edificio. Il deambulatorio è coperto da un soffitto piano; l’abside a semicalotta; il presbiterio da una volta a botte in cui si aprono due monofore unghiate su ogni lato; il transetto ha copertura con volta a botte trasversale in corrispondenza delle testate delle navate laterali, mentre le cappelle del transetto hanno volte a ombrello; le cappelle laterali sono coperte da volte a botte molto ribassate; le navate laterali da un soffitto piano; infine, la navata centrale presenta un’unica, grande volta a botte.
Le navate sono divise da arcate longitudinali a tutto sesto, impostate su colonne lapidee con alto basamento e capitelli che riprendono la tipologia romanica del cubo scantonato. Piloni polistili rivestiti in mattoni sorreggono invece il tiburio.
Le cappelle del transetto e il deambulatorio si affacciano sugli spazi centrali mediante pilastri poligonali in pietra.
La galleria di controfacciata sopra il pronao non è raggiungibile tramite scale, quindi non è praticabile. Si apre verso lo spazio della navata centrale mediante tre arcate a tutto sesto.
Numerose sono le aperture che danno luce alla chiesa: le vetrate del pronao e della cappelle laterali; le vetrate delle testate del transetto; le monofore unghiate; le vetrate del deambulatorio.
1328 – La notizia più antica della chiesa di San Bartolomeo risale al 1328 ma l’edificio citato nei documenti antichi non corrisponde alla chiesa attuale, riedificata in un altro sito, ed era dedicato ai SS. Stefano e Bartolomeo. Conosciamo l’impianto della chiesa antica grazie a un disegno databile tra 1576 e 1580, commissionato dall’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, e a una relazione allegata scritta dal parroco di Bienate, Giovanni Giacomo di S. Cassano. Nel XVI secolo la chiesa era a due navate di cinque campate ciascuna, divise da colonne. La navata sinistra terminava con un’abside poligonale, quella di destra semicircolare. La chiesa, che aveva probabilmente subito lavori di rifacimento, venne consacrata nel 1581. Nel “Chronicon” di don Annoni si legge di un secondo restauro (ampliamento o totale rifacimento) terminato nel 1769, sotto il parroco Bosso Maria Giuseppe.
1942 – L’attuale chiesa parrocchiale venne costruita su un nuovo sito, donato dalla signora Angioletta Scotti. La prima pietra fu posata il 20 giugno 1942, sotto il parroco don Pompeo Castelli. L’edificio venne consacrato dal cardinale Schuster il 6 ottobre 1945. Pochi anni dopo, la precedente parrocchiale venne abbattuta.