La chiesa di Ognissanti è di origine molto remota. Si affaccia alla ribalta della storia non come parrocchia, bensì come ospitale cui era unita una chiesa intitolata ad Ognissanti.
Data essenziale è il 1752, anno in cui i monaci benedettini avanzano la richiesta di ricostruire la chiesa, ritenendo necessario anche spostarla nel luogo che è quello attuale, all’angolo di via Conciliazione.
Dai documenti si ha la percezione di un edificio sepolto in mezzo alle case, vicino all’ospizio, e in posizione del tutto diversa rispetto a quello odierno. Nel 1753 iniziano i lavori della nuova fabbrica, ma prima si devono “atterrare” case con botteghe; dopo circa due anni la costruzione è terminata e si può demolire la vecchia chiesa.
La posizione decentrata del campanile rispetto alla chiesa contemporanea è da imputare al fatto che, con molta probabilità, lo stesso era collegato alla preesistente chiesa romanica. Delle strutture romaniche qualcosa è rimasto: oltre al campanile, nel cortile interno vi sono tracce di un abside.
Inoltre, in adiacenza al¬la Cappella dei Morti si trovano due ambienti ora adibiti ad uso servizi – il corridoio che porta in chiesa e quello che immette da e. Vittorio Emanuele – che secondo P. Piva (storico mantovano) facevano parte della chiesa originale. In particolare il secondo corridoio doveva essere la zona della navata. Tutte queste strutture saranno modificate intorno al 1322-24.
La situazione che si presenta è dunque quella di una chiesa romanica a nave unica, con transetto sporgente a una o tre absidi, circondata da case, botteghe e un ospizio.
Lo schema dell’edificio religioso è analogo a quello della chiesa di S. Maria del monastero di S. Benedetto in Polirone. Analogia molto probabilmente dovuta alla funzione che entrambe le chiese avevano all’interno di un monastero benedettino dotato di ospizio e infermeria.
Secondo alcuni storici la fondazione della chiesa è da attribuire a Matilde di Canossa e risalirebbe all’anno 1080 circa. Grazie a una donazione della Contessa l’istituzione passerà successivamente alle dipendenze del Monastero di S. Bene¬detto in Polirone. Tale passaggio è testimoniato in un documento del 1650, che descrive i beni di proprietà del Monastero, tra i quali compare a Mantova “formalità dì Monastero con claustro, cortile refettorio e Chiesa nella quale è la parrocchia di Ogni Santo, qual luogo serve per ospitio”.
Questa interpretazione è in disaccordo con quella che sostiene che la donazione venne fatta non da Matilde ma da Padre Adriano IV nel 1159.
Nella chiesa saranno sempre presenti i monaci benedettini dal XII secolo sino al 1797, anno in cui Napoleone Bonaparte decide la soppressione di tutti i monasteri e loro dipendenze.
1149 – L’antico complesso benedettino di Ognissanti con ospedale è ricordato sin dal 1159.
1300 – Nel giro di pochi decenni, nel 1322, l’ospizio venne trasferito al Polirone, contestualmente avvenne la ricostruzione della chiesa con “annesso ospizio”. In questo ambito si inserisce la nascita della parrocchia.
1450 – Intorno alla metà del 1400 furono realizzati profondi interventi di restauro della chiesa parrocchiale e decorazione delle cappelle.
1752 – Venne edificata la chiesa tardobarocca, nella conformazione attuale. Della chiesa precedente, tardogotica, sono rimaste le tracce del campanile e della Cappella dei Morti.
1999 – Recupero e restauro delle facciate con interventi manutentivi e di consolidamento statico.
2007 – L’intervento di restauro è stato finalizzato al risanamento conservativo mediante opere di restauro con ripristino degli ornati e recupero cromatico.