La chiesa di Maria Bambina, o santuario del Tronchedo, sorge alla porte di Curiglia, a metà dell’erta salita che dal fondovalle raggiunge l’abitato. Da secoli sentinella per i viandanti, l’oratorio conserva sull’altare un’intima raffigurazione con la Madonna e Gesù, accompagnati da un cartiglio con una scritta in volgare che dà voce al bambino e invita a una preghiera mariana. L’edificio, nonostante la posizione a strapiombo sul fianco della montagna (sono poderose le arcate di sostegno alla costruzione), è generoso, soprattutto per lo slancio verticale impresso durante la ricostruzione tardo settecentesca, precisamente nel 1797 quando, come ricorda una lapide interna “il fragor delle armi tutta sconvolgeva l’Europa”. Precede la chiesa un portico, costruito nel 1877. Dalle arcate si gode un’ampia veduta della Valle Veddasca e della Valle Dumentina.
XV – L’attuale edificio dovrebbe essere sorto attorno ad una cappella aperta, costruita in epoca imprecisata lungo la strada d’accesso all’abitato di Curiglia. Le fasi più antiche del sito, infatti, sono ancora documentate dall’affresco dipinto probabilmente dalla bottega di Antonio da Tradate nel secondo decennio del XVI sec., ancora conservato come immagine venerata sull’ancona dell’altare maggiore.
1633 – La chiesa fu ricostruita secondo un progetto presentato nel 1633 alla diocesi di Milano. Il piano prevedeva una pianta quadrata per i fedeli e un presbiterio rettangolare che preservasse, come fu, la venerata immagine sacra.
1797 – L’oratorio fu sottoposto a una nuova riconfigurazione alla fine del XVIII sec., assumendo le forme attuali, con slanciato corpo di fabbrica concluso da abside semicircolare. Le opere sono celebrate da una lapide che ricorda l’anno (1797) e i benefattori.
1877 – Nel 1877 fu giustapposto all’invaso un portico a tre arcate. Anche in questo caso, le opere furono celebrate in un’iscrizione commemorativa.
1990 – L’area presbiteriale fu riformata tra il 1990 e il 2000: eliminazione balaustra di separazione coi fedeli; ridefinizione piattaforma e pavimentazione; posa di mensa su balaustro centrale, ottenuto con marmi di recupero.
2010 – Nel 2010 le coperture furono sottoposte a un intervento di restauro.