L’edificio, correttamente orientato, si presenta come un grande volume compatto, sopraelevato di circa tre metri rispetto al piano stradale, tramite una importante scalinata che conduce ad un ampio sagrato coperto da un aggetto in continuità con il volume della chiesa e costituito da due imponenti piastre quadrate con un profilo tronco piramidale rovesciato, sorrette da altrettanti pilastri centrali cruciformi ad andamento rastremato verso il basso.
La facciata, molto larga rispetto allo sviluppo in altezza, si presenta rivestita di lastre di marmo Bardiglio come tutti i prospetti della chiesa ed è caratterizzata dai vuoti degli ingressi e dal volume sporgente dell’ambone triangolare, elementi sottolineati da alcuni cornici in cemento faccia a vista.
Ad impreziosire il prospetto, sopra il vasto ingresso centrale, il bassorilievo della Trinità, opera di Carlo Paganini.
Come il sagrato, anche la chiesa è composta e strutturata secondo medesima modularità e sistema costruttivo: altri quattro moduli quadrati di analoghe dimensioni costituiscono infatti l’aula della chiesa che è un unico spazio illuminato dalle finestre a nastro sotto il nodo di gronda della copertura e da quattro tagli di luce in corrispondenza dell’attacco tra le quattro piastre di copertura.
La cappella feriale e il battistero sono ricavati in volumi aggiunti al corpo centrale dell’aula, rispettivamente a sinistra del presbiterio (spazio inizialmente destinato al fonte battesimale) e a destra in prossimità della controfacciata.
Stesso principio di volumi aggiunti e dichiarati nei prospetti esterni sono i confessionali verso via Giusti.
L’area presbiteriale realizzata su una piattaforma lapidea di impianto circolare e rialzata di qualche gradino è conclusa da una parete curva libera originariamente in cemento facciavista e dal 1973 rivestita da un mosaico policromo di Italo Peresson sul quale sono stati ricollocati i due bassorilievi marmorei di Enrico Manfrini.
1964 – Il progetto della chiesa è di Fritz Metzger, architetto razionalista di Zurigo allievo di Carl Moser: si tratta di una chiesa moderna, voluta tale dall’allora arcivescovo Giovanni Battista Montini.
1964 – Il 24 maggio del 1964 fu posta la prima pietra e benedetta dal cardinale Giovanni Colombo e la costruzione fu terminata nel 1967. La consacrazione della nuova chiesa avvenne in occasione della festa patronale della Santissima Trinità, l’8 giugno 1968.
1973 – Decorazione della parete curvilinea che conclude l’area presbiteriale con un mosaico policromo di Italo Peresson su cui sono stati ricollocati i due bassorilievi marmorei opera di Enrico Manfrini, autore anche del Crocifisso posto sul lato opposto dell’ambone.
1998 – Sostituzione delle finestrature a nastro sotto il nodo di gronda con vetrate artistiche di Giovanni Brambilla.
2006 – La cappella feriale, inizialmente prevista e realizzata nello spazio seminterrato viene trasferita nello spazio laterale sinistro; il battistero ivi collocato viene spostato nella cappella di destra in prossimità della controfacciata, inizialmente destinata ad ospitare esclusivamente l’altare della Madonna.
2011 – Realizzazione impianto fotovoltaico sulla copertura della chiesa parrocchiale