La chiesa è progettata da Fritz Metzger nel 1964 nel quartiere centrale di Paolo Sarpi a Milano. L’ingresso si trova ad una quota rialzata dal terreno ed è dominato da una grande copertura: essa, sostenuta da sei grandi pilastri cruciformi, ripara il sagrato esterno e chiude la grande aula quadrata, illuminata da una lunga fascia vetrata nella parte superiore. Il bassorilievo esterno della Trinità è di Carlo Paganini, mentre il Crocifisso e il tabernacolo sono realizzati da Enrico Manfrini
Impianto urbanistico e contesto di riferimento
La chiesa viene concepita all’interno del tessuto insediativo ad alta intensità del quartiere centrale di Paolo Sarpi, nella parte a Nord-Ovest di Milano; essa viene commissionata tramite incarico privato per sostituire la vecchia parrocchia distrutta per esigenze di carattere urbanistico. L’edificio religioso è posto ad un livello rialzato da terra di tre metri e arretrato rispetto al bordo della strada; dal cancello d’ingresso disposto lungo il perimetro del lotto parte un’ampia gradinata che conduce il fedele al grande sagrato, immaginato come vero e proprio balcone affacciato sul quartiere. L’intero ambiente è dominato dalla copertura piana sostenuta dai sei pilastri cruciformi; quattro di questi sono racchiusi nel volume della chiesa, mentre gli altri due sono lasciati all’esterno per sostenere il riparo della “piazza” di pertinenza della chiesa stessa. Di fianco ad essa sono presenti spazi dedicati all’oratorio, mentre al di sotto del volume sono collocate le opere parrocchiali.
Facciata principale
La facciata, rivestita da lastre di marmo, risulta articolata per via del volume sporgente lungo la parte superiore: esso protegge l’ingresso principale definito a sua volta da una porta a vetri. Sulla destra, a conclusione di tale fascia, un volume fuoriesce ruotato di quarantacinque gradi e ospita un pulpito incombente sul sagrato. Ai lati gli ingressi secondari sono evidenziati da cornici in cemento; spicca infine sulla sinistra, contrapposto al pulpito, un bassorilievo che raffigura la Trinità. Completa la composizione la fascia vetrata in sommità che corre lungo tutto l’edificio e dona alla facciata una leggerezza in contrasto con la pesantezza del cemento.
Organizzazione interna
L’interno si presenta come un’aula quadrata che ha come fulcro lo spazio dedicato all’altare con le panche dei fedeli disposte a semicerchio. Lo spazio dell’altare ha la forma semicircolare in cemento e granito ed è racchiuso da un fondale ad andamento curvilineo, rivestito da mosaici e pietre colorate. Su di esso sono collocati il tabernacolo e due pannelli simmetrici in pietra che raffigurano gli angeli: la vivacità dei colori della parete contrasta con i muri perimetrali in cemento a vista e rivestiti, nella parte superiore, da pannelli anch’essi cementizi. Lo spazio è completato dal balcone del coro presente all’ingresso e da due cappelle. La prima, di forma rettangolare, è unita a destra alla grande aula assembleare tramite il suo lato lungo e non presenta pareti divisorie; al suo interno vi è un battistero in pietra e l’illuminazione è garantita da due lucernari a forma piramidale e da una fascia lungo il bordo esterno. La seconda, a sinistra, è collocata di fianco alla zona celebrativa ed ospita un altare minore con una statua lignea della Madonna con bambino; questa è separata dall’ambiente centrale tramite una grande vetrata colorata che dona luminosità all’ambiente. Lungo tutto il perimetro corre una fascia di vetri colorati che definiscono i bordi della pareti e creano un distacco suggestivo dalla copertura. Alle stesse pareti è appeso un gonfalone e, dall’altra parte, si trova un antico affresco della chiesa precedente.
Caratteristiche strutturali
La struttura è formata da un sistema di otto pilatri a sostegno delle rispettive piastre in cemento che fungono da tetto dell’ambiente interno ed esterno: esse si distaccano per creare un effetto di sospensione degli elementi di copertura, facendo filtrare la luce in modo suggestivo.
Aspetti liturgico-pastorali
La chiesa rappresenta un esito felice dell’architettura moderna di stampo europeo che, grazie all’uso delle potenzialità di alcuni materiali quali il cemento e il vetro, è capace di creare ambienti semplici ed estremamente significativi. L’impianto decorativo è affidato alla luce e al rivestimento dell’edificio, in modo da lasciare ogni attenzione rivolta verso l’altare principale. La pianta centrale favorisce un’atmosfera comunitaria di partecipazione; la grande altezza dei muri perimetrali e la diffusione della luce dall’alto definiscono invece un ambiente riparato simile ad una fortezza che protegge e accoglie il fedele. Inoltre le due cappelle, concepite come volumi indipendenti ma comunicanti con lo spazio assembleare, sono collocate all’inizio di ogni percorso: il battistero è ideato sulla parte destra a ridosso dell’ingresso laterale, mentre la cappella feriale è disposta al termine di una rampa secondaria che mette in comunicazione la chiesa con il livello inferiore.
Opere d’arte
Il bassorilievo esterno che rappresenta la Trinità è di Carlo Paganini, mentre il Crocifisso e il tabernacolo sono ad opera di Enrico Manfrini. Inoltre l’antico affresco appartiene alla scuola di Bernardino Luini.
1964 – Il progetto della chiesa è di Fritz Metzger, architetto razionalista di Zurigo allievo di Carl Moser: si tratta di una chiesa moderna, voluta tale dall’allora arcivescovo Giovanni Battista Montini.
1964 – Il 24 maggio del 1964 fu posta la prima pietra e benedetta dal cardinale Giovanni Colombo e la costruzione fu terminata nel 1967. La consacrazione della nuova chiesa avvenne in occasione della festa patronale della Santissima Trinità, l’8 giugno 1968.
1973 – Decorazione della parete curvilinea che conclude l’area presbiteriale con un mosaico policromo di Italo Peresson su cui sono stati ricollocati i due bassorilievi marmorei opera di Enrico Manfrini, autore anche del Crocifisso posto sul lato opposto dell’ambone.
1998 – Sostituzione delle finestrature a nastro sotto il nodo di gronda con vetrate artistiche di Giovanni Brambilla.
2006 – La cappella feriale, inizialmente prevista e realizzata nello spazio seminterrato viene trasferita nello spazio laterale sinistro; il battistero ivi collocato viene spostato nella cappella di destra in prossimità della controfacciata, inizialmente destinata ad ospitare esclusivamente l’altare della Madonna.
2011 – Realizzazione impianto fotovoltaico sulla copertura della chiesa parrocchiale
Breve bibliografia dell'architetto
Fritz Metzger è stato un architetto svizzero protagonista nel rinnovamento dell’architettura religiosa europea. In anticipo con l’esigenza di rinnovamento promossa dal Concilio Vaticano II (1962-65), ha progettato edifici sfruttando le potenzialità dei nuovi materiali e creando ambienti articolati che favoriscono la partecipazione e la comunione tra fedele e celebrante. Ne sono un esempio la chiesa di San Carlo a Lucerna (1932-34), la chiesa di Santa Teresa a Zurigo (1932-33) e, dopo la seconda guerra mondiale, la chiesa di San Francesco a Riehen (1949-50) e la chiesa di San Maurizio ad Oberengstringen (1962-63); tutte le opere citate si trovano in Svizzera.