la facciata presenta una zoccolatura in cotto con ai lati due lesene anch’esse in cotto che la delimitano, quest’ultime poi, proseguono a delimitare la gronda del tetto. Centralmente è posto il portale in cotto fiancheggiato da due finestre con contorno sempre in cotto, complete di inferriate. In alto, sopra il portale, è collocato un rosone in cotto tamponato da un dipinto raffigurante la Madonna della Neve. Un tetto a due spioventi conclude la facciata. Internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in due campate da lesene in muratura con capitelli sopra i quali corre una trabeazione, su cui si imposta la volta a botte. La prima campata ospita a sinistra un ingresso che conduce alla sagrestia e al campanile e a destra un quadro che raffigurala Madonna con Bambino. La seconda campata ospita il presbiterio con altare rialzato di due gradini. Nella parete di sinistra è collocato un quadro che raffigura l’orazione di Gesù nell’orto e nella parete di destra un quadro raffigurante l’incontro di Gesù con Maria sulla strada del Calvario
1667 – il primo accenno alla chiesa si trova negli atti della visita pastorale del vescovo Giustiniani, dove si presuppone l’esistenza di una piccola cappella, non mai prima menzionata: “hora si va ampliando una cappella detta la Madonna di S. Agata”
1699 – alla chiesa è riconosciuto, dal vescovo Ruzini, il titolo di S. Madonna della neve: “oratorium sub invocatione B.M.V. ad Nives extra oppidum versus meridiem”
1711 – la relazione del parroco Sonzogni destinata al vescovo Priuli toglie ogni dubbio sulla dedicazione della chiesa, nell’elenco degli oratori: “il terzo sotto il titolo della B.V. della Neve”.
A quei tempi la chiesa si presentava con aula a due campate e con due finestre a strada a tre lunette, due a destra e una sola a sinistra per la presenza di un austero campanile in cotto a vista con specchiature sagomate
1956 – la chiesa venne accorciata di una campata, per motivi di inteferenza con la strada comunale e di conseguenza con la viabilità