L’edificio presenta orientamento nord-ovest/sud-est ed una connotazione quasi industriale nella semplicità delle scelte operate dai progettisti.
La semplice facciata con l’ingresso centrale è ritmata da cornici orizzontali che riquadrano anche i partiti murari in mattoni a vista: quello superiore accoglie le 4 sottili finestre poste a cavallo delle fasce intonacate che suggeriscono la presenza dei pilastri interni, due colonne a base quadrata ed il semplice profilo delle falde inclinate delimitano l’intera superficie.
Le facciate laterali e l’abside sono ritmate dai pilastri perimetrali intonacati, alternati nella porzione superiore alle finestrature necessarie all’illuminazione indiretta della chiesa.
All’interno l’aula è suddivisa in tre navate definite dagli elementi strutturali in cemento armato a vista che sorreggono i matronei: le travi passanti a forature esagonali che collegano la struttura ritmano lo spazio in senso orizzontale in corrispondenza del presbiterio, rialzato rispetto all’aula e definito da un recinto esagonale aperto.
La luce è l’elemento che assieme ai materiali grezzi domina l’interno dell’edificio: le chiusure discontinue in conci di pietra dei matronei realizzano i diaframmi attraverso i quali l’aula viene illuminata in maniera indiretta, di giorno grazie alle finestrature perimetrali e nelle ore serali –volendo- tramite fonti artificiali; diretta è invece l’illuminazione del presbiterio attraverso i lucernari che costituiscono la copertura orizzontale del tiburio a base quadrata.
1952 – Edificata tra il 1954 ed il 1955 su progetto degli architetti Luigi Figini e Gino Pollini del 1952.
1960 – Realizzazione della pavimentazione interna in lastre di granito e bianco di Vallestrona.