L’orientamento è il medesimo dell’attigua parrocchiale con abside verso est.
Nella sacrestia che unisce le due chiese sono conservata due tele: una con S. Carlo in preghiera, avvicinabile al Genovesino, e una novecentesca con S. Giovanni Nepomuceno. Da questa sacrestia si accede all’oratorio della Beata Vergine, di modeste dimensioni, ad aula unica. La pianta è rettangolare, con abside semicircolare.
Sull’altare è collocata la statua della Vergine, proveniente dalla soppressa chiesa milanese di S. Rocco.
Sulle pareti sono affrescate la Visitazione, la Natività (a destra), la Presentazione al Tempio e Gesù fra i Dottori (a sinistra), eseguiti nel 1853 da Mauro Conconi, al quale si deve anche l’affresco sulla piazza, raffigurante S. Maurizio, strappato e conservato nel locale Museo di Erba.
Ora l’oratorio è utilizzato per ospitare i fedeli durante le messe celebrate nell’attigua parrocchiale, che partecipano tramite uno schermo gigante collocato sull’altare principale della B.V.
1750 – Attigua alla parrocchiale di S. Maurizio, la piccola chiesa dedicata alla B.V. Immacolata è successiva e la data di costruzione, secondo il Pozzobonelli, risale al 1750.
Altre fonti documentali ne posticipano la nascita di una ventina d’anni.