La piccola chiesa delle Grazie a Zenna, quasi sulla riva del lago (a dire il vero, oggi, separata dalla costa per via del continuo allargamento della strada litoranea), è l’ultima chiesa d’Italia. Zenna, infatti, è una piccola località dipendente da Pino (oggi comune di Maccagno con Pino e Veddasca) caratterizzata, principalmente, per la frontiera con la Confederazione Elvetica: la dogana è a pochi metri dalla chiesetta. Questa, in semplici forme seicentesche (un’aula unica, coperta a volta, con presbiterio a terminazione semicircolare), eleva la sua facciata ai piedi di un’erta salita, ossia lungo l’antico tracciato che collegava la località sul lago con l’abitato di Pino, arroccato su un colle.
1619 – “Non si è trovata traccia, nei documenti, della graziosa Cappelletta dedicata alla Madonna che si trova a Zenna”. Con queste parole Vittoria Rosti dichiarava, nel documentato studio sulle chiese di Pino e Tronzano, di non aver trovato cenni al piccolo edificio sacro nello spoglio delle visite pastorali nei luoghi, tra XVI e XVIII sec. V’è da concludere, che la chiesa della Beata Vergine, nella località di Zenna, sia stata costruita da parte di privati e che solo in epoca imprecisata pervenne alla parrocchia di Pino. In assenza di ogni riferimento, i caratteri stilistici e le tecniche costruttive inducono a ritenerla opera del XVII sec. avanzato, ma con una possibile fondazione (forse come semplice cappella aperta) da fissare al 1619. Questa, infatti, la data che compare su un affresco in controfacciata, sopra la porta d’ingresso, qui probabilmente trasportato da altra sede. Sul cartiglio si legge: Alessandro Sandrino / da Pino a fatto / fare l’anno 1619.
1946 – L’indomani della guerra, la piccola chiesetta fu interessata da un ingente intervento di restauro, con introduzione di numerose scene affrescate all’interno, ingenue, ma non prive di qualche valore artistico. La data si ricava da uno dei cartigli che accompagnano le immagini sacre. Si legge, infatti, in controfacciata, a sinistra della porta: ANNO / DOMINI / MCMXLVI; a destra: IN HONOREM / B.V. MARIAE / INSTAURATUM. Gli affreschi, di mano anonima, rappresentano scene della vita di Maria.
2016 – Nel 2016 le copertura della chiesa sono state sottoposte a restauro conservativo. Il cantiere è stato diretto dall’architetto Carolina Sangermani.