La costruzione prevista all’epoca era quella di un santuario di maestose dimensioni, in particolare in altezza: il campanile è infatti alto 40 metri, mentre la volta centrale 28 metri. Di pregevole fattura l’ancona a più piani, studiata per incorniciare l’affresco con la Madonna. La facciata della chiesa è marcata dalla presenza classicheggiante di un pronao, composto da quattro colonne in granito appaiate che sorreggono un elegante timpano.
1714 – L’architetto Antonio Panfilo elabora un maestoso progetto di edificio che trova approvazione di ogni parte a seguito del verificarsi del miracolo della fontana: acqua pura che sgorgava e guariva gli ammalati.
1759 – Il conte Gabriele Verri fa costruire un portale in serizzo dalle tipiche forme barocche e ai lati due finestrelle ogivali da cui si potesse guardare all’interno con la chiesa chiusa.
1779 – Pietro Verri fa costruire la cappella funebre di famiglia sfondando la parete esterna a sinistra della navata creando una grande inferriata e alzando un pronao sorretto da due colonne di granito.
1783 – In ossequio alle disposizioni testamentarie del nobile Antonio Pietro Rusca, il conte Pietro Verri, primogenito di Gabriele, fa costruire un pronao adottando uno stile classicheggiante.
2000 – La cappella viene restaurata grazie al contributo della “Fondazione Cariplo”.