Santuario della Beata Vergine dei Miracoli (Saronno)

Diocesi di Milano - Chiesa santuario - Lombardia

Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, Piazzale Santuario, Saronno, VA, Italia

02/9603027

https://www.chiesadisaronno.it/comunita-pastorale/beata-vergine-dei-miracoli-2/

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

  • 1498: Inizia la costruzione del Santuario di Saronno, sostituendo le cappelle preesistenti e celebrando il miracolo del Pedretto. Vengono coinvolti artisti rinascimentali come Giovanni Antonio Amadeo, Bernardino Luini, Gaudenzio Ferrari, e altri.
  • 1505: Giovanni Antonio Amadeo progetta il tiburio del Santuario.
  • 1507-1508: Completamento della casa dei deputati nel 1507 e della cupola progettata da Amadeo nel 1508.
  • 1516: Terminazione del campanile, progettato da Paolo della Porta.
  • 1525-1531: Bernardino Luini affresca l’abside, presbiterio e antipresbiterio, con le opere “La Presentazione al Tempio” e “L’Adorazione dei Magi”.
  • 1532-1535: Gaudenzio Ferrari decora la cupola con angeli e storie di Adamo ed Eva.
  • 1545-1546: Gaudenzio Ferrari dipinge i tondi dei pennacchi con scene dell’Antico Testamento, completando l’opera dopo la sua morte. Andrea da Corbetta intaglia il Padre eterno e l’Assunta.
  • 1546: Costruzione della sacrestia su progetto di Cristoforo Lombardi.
  • 1556-1583: Ampliamento del tempio da parte di Vincenzo Seregni, con tre navate e cinque campate, completato nel 1583.
  • 1578-1630: Pellegrino Tibaldi progetta la facciata, completata nel 1612. Nel 1630 Carlo Buzzi progetta il rialzo della facciata.
  • 1586-1964: Costruzione dell’organo da parte della famiglia Antegnati, sostituito nel 1964 da un organo seriale della Ditta Balbiani di Milano.
  • 1631-1633: Inizio della decorazione della volta a botte della navata centrale da parte di Vincenzo Ciniselli, Giacomo Bono e Francesco Sala.
  • 1670-1699: Rinnovamento degli altari laterali e delle navate laterali dedicate a San Giovanni Battista e Sant’Anna.
  • 1747: Progettazione della cantoria da parte di Francesco Gerosa.
  • 1817-1830: Restauro della cappella della Deposizione, che diventa cappella della Pietà, con il trasferimento dell’altare nel 1961.
  • 1897-1902: Realizzazione del pulpito maggiore da parte di Pasquale Tettamanzi e Antonio Pirovano.
  • 1953-1954: Restauro degli affreschi, in particolare al tamburo e alle lunette della cupola, da parte di Mario Rossi e Ferdinando Reggiori.
  • 1961: Restauro della facciata con sostituzione di alcune parti con pietra di Viggiù e restauro della volta della navata centrale.
  • 1980-1989: Restauro delle pietre e degli stucchi, con il consolidamento del tiburio e il restauro del campanile.
  • 1992-1997: Interventi conservativi sulle sculture, tra cui il restauro del Cenacolo nel 1994 e della calotta affrescata da Gaudenzio Ferrari nel 1997.
  • 2010-2014: Restauro dei gruppi scultorei “La Deposizione” e “Il Cenacolo”, e delle statue dei Profeti e delle Sibille. Le statue vengono ricollocate nel tiburio.
  • 2011: Restauro del portone centrale della facciata principale.
  • 2014-2015: Restauro del tiburio e degli affreschi, conservazione delle sculture e adeguamento impiantistico.
  • 2015: Restauro della statua in terracotta dipinta e dorata della “Madonna col Bambino”, risalente al XV-XVI secolo.

ORARI SANTUARIO E ACCESSIBILITÀ

Messe festive : 8 / 10 / 11:30 / 18

Messa vigiliare : 18

Messe feriali : 7 / 9 / 18

Confessioni : 09.30 – 11.30 dal martedì al sabato                                                                                                                                                                                         15.30 – 18.00 dal lunedì al sabato

Visite                                                                                                                                                                                                                                        Giorni feriali: 6:30-12:00 e 15:30-18:30
Giorni festivi: 6:30-12:30 e 15:30-19:00

Sul lato sinistro della Chiesa è stata installata una rampa metallica che permette il superamento delle barriere architettoniche

Cosa vedere

Scopri le opere presenti presso Santuario della Beata Vergine dei Miracoli (Saronno)

Affreschi di Bernardino Luini

Affreschi di Bernardino Luini

Il primo grande artefice legato al Santuario di Saronno fu Bernardino Luini, il quale realizzò un ampio ciclo di affreschi che ornano le pareti dell’abside, del presbiterio, dell’antipresbiterio e quelle sottostanti la cupola. Tra le sue opere si trovano anche le figure sulla volta della cappella del Cenacolo e una Natività nel chiostro. Le principali scene dipinte da Luini nel santuario sono centrato sulla vita della Madonna. Nell’antipresbiterio il pittore raffigura lo Sposalizio della Vergine e Gesù tra i Dottori, mentre nel presbiterio (Cappella Maggiore) si trovano l’Adorazione dei Magi e la Presentazione di Gesù al Tempio, che sono tra i momenti più alti della sua carriera come autore di affreschi. L’impaginazione delle scene è caratterizzata dalla sua grande abilità narrativa: i personaggi sono disposti su più piani, indossano abiti dai colori vivaci e presentano espressioni facciali ricche di emotività. In particolare, nello Sposalizio della Vergine, si nota la delicata espressione dei pretendenti delusi, i cui volti non mostrano rancore, ma anzi un accenno di sorriso, realizzato con la tecnica dello “sfumato” leonardesco. Luini dimostra anche una notevole padronanza delle tecniche prospettiche, creando illusioni di profondità che fanno sembrare le figure dipinte come se si avvicinassero allo spettatore mentre attraversa i due ambienti decorati. L’intero apparato decorativo della Cappella Maggiore segue un progetto iconografico e artistico coeso, che unisce pittura e architettura. I due grandi dipinti, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione di Gesù al Tempio, sono incorniciati da paraste con capitelli in pietra grigio-azzurra che sorreggono archi in cotto, su cui Luini ha dipinto le quattro Sibille, figure profetiche dell’annuncio evangelico. Nelle lunette della volta a botte, tra le finestre, sono raffigurati i Quattro Evangelisti e i Quattro Dottori della Chiesa, disposti in coppie secondo una tradizione iconografica comune. A completare il programma decorativo, otto figure monocrome, o “seppie”, sono collocate sulle lesene della cappella e raffigurano le Virtù teologali e cardinali, con l’aggiunta dell’Allegoria della Pace.

Affreschi di Gaudenzio Ferrari

Affreschi di Gaudenzio Ferrari

Dopo la morte di Bernardino Luini nel 1532, Gaudenzio Ferrari fu incaricato di proseguire il lavoro sugli affreschi della cupola del Santuario di Saronno, con un contratto firmato il 15 giugno 1534. I lavori iniziarono nel luglio 1535, e Ferrari assunse il ruolo di coordinatore dell’intero apparato decorativo della cupola, continuando fino al 1545. Ferrari, che aveva iniziato il suo apprendistato a Varallo dipingendo angeli musicanti, scelse lo stesso tema per Saronno, ma in un contesto molto più ampio, con un’intera cupola da decorare. Il tema degli angeli musicanti, simbolo del Paradiso, divenne il cuore del suo progetto. Ferrari limitò il numero di statue lignee, concentrandosi su figure essenziali come il volto di Dio Padre e l’Assunta. Il Paradiso è rappresentato da una moltitudine di angeli che circondano il Padre Eterno, accogliendo l’arrivo della Vergine. La scena si differenzia dalla tradizione, in quanto l’attenzione del visitatore è catturata dal turbinio degli angeli, con la figura della Vergine che emerge solo con maggiore attenzione. Il “Concerto degli Angeli” è caratterizzato da un vortice di angeli vestiti con colori vivaci, disposti su cerchi concentrici. Il concerto musicale è il cuore della scena, con angeli che suonano una varietà di strumenti musicali, tra cui ben cinquantasei tipi differenti. La varietà degli strumenti, alcuni reali e altri immaginari, simboleggia una babele di suoni che si armonizzano miracolosamente. La scena esprime una “disordinata armonia”, e Gaudenzio si concede momenti di ironia, come l’angelo che suona una cornamusa a due sacche. Ferrari, noto per la sua passione per la musica, riuscì a catturare nel “Concerto di Saronno” tutta la sua conoscenza degli strumenti musicali del suo tempo, creando una rappresentazione unica e gioiosa del Paradiso.

Statue lignee di Andrea da Milano

Statue lignee di Andrea da Milano

Nel Santuario di Saronno, un ruolo importante nella realizzazione degli apparati decorativi fu svolto dai maestri lombardi della scultura in legno, tra cui Andrea da Milano, che lavorò principalmente alle cappelle laterali. Le sue opere furono influenzate dalla spiritualità francescana, con lo scopo di favorire l’immedesimazione dei fedeli con la vita di Cristo. Andrea da Milano scolpì i gruppi scultorei nelle cappelle laterali: a sinistra, il Cenacolo, che riprende il modello di Leonardo, con apostoli sorpresi dall’annuncio del tradimento di Gesù, in una scena di forte drammaticità. Nella cappella destra, il gruppo del Compianto sul Cristo morto (o Deposizione dalla Croce) si ispira a modelli precedenti, ma ha subito alcune modifiche nel tempo. Originariamente, includeva più statue che rappresentavano vari episodi della Passione, ora conservate in parte nel Museo del Santuario. Nel 1535, Gaudenzio Ferrari prese la guida dei lavori per la decorazione della cupola, e Andrea scolpì la figura del Padre Eterno al centro della cupola e iniziò quella della Madonna Assunta, poi completata da Battista da Milano nel 1537. Nel 1539, Guido Oggioni, allievo di Andrea, realizzò le statue delle Profeti e Sibille nelle nicchie del tamburo della cupola. Andrea da Milano completò anche altre statue nel Santuario, tra cui quelle di Sante Lucia, Agata, Maria Maddalena, Liberata, Marta e San Giovanni, accompagnate dai busti di Re Davide, Salomone, Abacuc e Isaia.

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