Chiesa della Beata Vergine Addolorata (Mornico al Serio)

Diocesi di Bergamo - chiesa sussidiaria - Lombardia

Mornico al Serio - BG - 24050

035/844035

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1059 – le prime notizie sulla chiesa si trovano in un documento del 1059. L’edificio originario fu costruito poco distante dalle mura del castello. Inizialmente era un oratorio votivo dedicato a S. Andrea, ad uso dei signori del castello. L’edificio primitivo, di cui si conserva il presbiterio a pianta rettangolare, era di dimensioni più contenute rispetto all’attuale, la navata era più stretta e probabilmente più corta
XII – alla fine del XII secolo, sulla parete settentrionale della chiesa compariva un portico sotto il quale si redigevano spesso atti pubblici
XIV – l’autonomia parrocchiale fu ottenuta nei primi anni del XIV secolo, staccandosi dalla pieve di Ghisalba: il primo parroco fu Andrea de Zentillis, morto nel 1337, che aveva ottenuto il beneficio di S. Andrea alla fine del secolo precedente
1308 – da una nota d’archivio si legge che all’inizio del secolo la chiesa aveva annesso un ospizio per i pellegrini che transitavano lungo la strada Francesca
XV – la costruzione così come ci è pervenuta appartiene al XV secolo; in tale secolo era parrocchiale. La chiesa venne consacrata il 1° agosto 1475
1575 – nella relazione della visita apostolica ’arcivescovo S. Carlo disse: “La chiesa è a croce latina con una sola navata, con altare maggiore posto ad oriente, con magnifica torre e buone campane e benché troppo bassa e tetra, quanto all’interno, come all’esterno si trova in buono stato, è però assai piccola per la popolazione”. Diede così ordine di costruirne un’altra. In realtà furono i Mornicesi di quel tempo che, in un’assemblea pubblica, deliberarono la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale e ne sottoposero il progetto all’approvazione di S. Carlo
1630 – dopo l’effettiva costruzione della parrocchiale dedicata ancora a Sant’Andrea apostolo, la precedente chiesa fu comunemente denominata “chiesa vecchia”; essa fu temporaneamente utilizzata come lazzaretto durante il contagio della peste. Al termine del contagio l’intonaco della chiesa, per ragioni sanitarie, fu picozzato al fine di consentire la stesura di un nuovo intonaco, che ricoprì (almeno in parte) gli affreschi antichi; i sottarchi invece non hanno subito le sovrapposizioni di intonaco
1833 – furono eseguiti non precisati lavori di restauro che rimisero in luce alcuni affreschi; uno di questi, collocato in controfacciata, fu strappato e collocato nella parte centrale dell’abside; è l’affresco dell’Addolorata che ha dato il nome alla chiesa
1905 – venne eseguito, ad opera del pittore Carnelli, il restauro integrativo degli affreschi antichi
1909 – venne consacrato un nuovo altare dal vescovo Cavadini ed inoltre, uno sconosciuto artigiano locale, eseguì le decorazioni pittoriche delle pareti
1914 – tutte le disponibilità economiche della parrocchia furono destinate al parroco per la costruzione dell’ ultima parrocchiale, anche questa dedicata a Sant’Andrea apostolo, terminata dal parroco don Pesenti e consacrata il 28 settembre 1929 da Papa Giovanni XXIII. La chiesa “vecchia” però non rimase abbandonata, anzi restò sempre aperta al culto e diventò per i Mornicesi un santuario aperto a qualsiasi ora della giornata, in cui vi era un continuo pellegrinaggio di persone di qualsiasi età
1980 – venne eseguito il restauro del presbiterio ad opera del restauratore Allegretti, su direzione lavori dell’arch. Bresciani, inoltre vennero restaurati alcuni affreschi. Venne anche eseguito il restauro del soffitto ligneo con tavelle in cotto; restauro che ha previsto il rifacimento del legname e la ricollocazione delle tavelle
1995 – durante i lavori di restauro alla chiesa, furono rinvenute alla profondità di 55 cm le fondamenta della chiesa parrocchiale del 1000, che risultava più piccola, più stretta e più corta dell’attuale. Dopo i sondaggi di ricerca effettuati e dopo i sopralluoghi della sovraintendenza di Milano e della commissione per i Beni Culturali Ecclesiastici della Curia di Bergamo, si procedette nel 1996 al lavoro di recupero e di salvataggio degli affreschi

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