L’ideatore dell’attuale facciata è il sacerdote cremonese Camelli che la disegnò con l’evidente influenza del nuovo stile “floreale”, realizzandola in cemento martellinato, partendo dai pilastri del porticato, chiudendo la balaustra, realizzando ampi finestroni scanditi da lesene verticali, sormontate da un timpano che sovrasta in altezza i fabbricati circostanti. La pianta è a croce latina, la navata centrale con volta a botte ospita l’assemblea ed è collegata alle navate laterali da un colonnato. Le navate laterali hanno alle pareti altari dedicati ed i confessionali, il soffitto è a cassettoni. Al termine delle navate si sviluppano i due transetti con altare, a destra quello dedicato alla Madonna del Rosario, a sinistra di San Giuseppe.
958 – Secondo i documenti, nel 958 le terre nei dintorni di Pomponesco vengono donate ai Benedettini. Qualche anno più tardi, anche il paese viene donato dai Longobardi ai Benedettini, i quali portano questi territori ad un grande periodo di prosperità già nel 978.
XIII – Sulla base di alcuni documenti dell’Archivio Storico Gonzaga di Mantova, si ipotizza che la chiesa sia stata fondata dopo il 1200. Infatti nell’elenco delle chiese che costituiscono il vicariato di Viadana nel 1147, la parrocchiale di Pomponesco non viene nominata.
1339 – Importante per la chiesa parrocchiale di Pomponesco è la data del 1339, poiché i territori viadanesi passano in proprietà della Casa Gonzaga di Mantova, cessando l’episcopato cremonese iniziato nel 1145.
In una bolla del Papa Benedetto XII, risalente anch’essa al 1339, viene affermato che la chiesa è sita in un luogo inadatto e poco dignitoso. Inoltre l’edificio risulta gravemente danneggiato a causa delle frequenti guerre e delle alluvioni.
1787 – In questo anno vengono disperse le lapidi mortuarie insieme ai marmi utilizzati per la pavimentazione, di cui si ipotizza un primo rifacimento.
Inoltre viene realizzato il selciato, che già era stato costruito nel 1591 ma senza l’ausilio della sabbia. Durante questi lavori vengono eliminate anche le sepolture presenti vicino alla chiesa.
1829 – L’iscrizione presente in chiesa riporta: “Questa chiesa fu disegnata dal Sig. Architetto Prof. Vergani ed eseguita da me Bartolomeo Bovi di Mantova e appaltata a Sante Mora di Gonzaga e fu principiata al marzo 1829; è stata ultimata e collaudata il giorno 18 agosto 1831 e nello stesso giorno ne prese possesso il Parroco.”
La chiesa è stata allungata e ridotta a croce latina. Inoltre sono stati realizzati ex novo tutti gli altari. Della vecchia chiesa sono rimasti vestibolo e facciata.
Durante la costruzione i muri maestri e specialmente le colonne hanno richiesto una quantità enorme di palafitte; il loro inserimento ha causato il crollo del pavimento sugli archi sepolcrali.
1920 – In questo anno, su disegno di Illemo Camelli, sacerdote ed artista cremonese, viene eseguita la facciata in cemento martellinato. Il lavoro viene inaugurato il 15 settembre 1921 dal Vescovo Mons. Giovanni Cazzani.
1935 – Viene eseguita la decorazione interna ad olio ed encausto ad opera dei pittori Barbiani e Gaetano Miolato.
2002 – Parte delle capriate, le terzere, i travetti e l’assito sono stati sostituiti nel 2002-2003.
2013 – L’intero bene, a causa dei danni del sisma del 2012, viene sottoposto ad un intervento di restauro e consolidamento strutturale. Anche la copertura viene recuperata completamente. I lavori sono stati finanziati in parte dai fondi 8 per mille della CEI.