Chiesa dei Santi Nazaro e Celso (Verano Brianza)

Diocesi di Milano - chiesa parrocchiale - Lombardia

Verano Brianza - Piazza Chiesa 7 - MI - 20050

0362/901305

https://www.parrocchiaverano.it/

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

XVII – Le prime notizie relative al campanile della chiesa vecchia, oggi ancora utilizzato come campanile parrocchiale, risalgono alle visite pastorali di san Carlo, in cui si evidenzia la necessità di erigere il campanile, di cui esistevano solo le fondazioni.
1875 – Il campanile, ancora in uso, venne sopraelevato e rimodellato alla fine dell’Ottocento su progetto dell’ingegner Filippo Sartirana, del quale non sono note notizie biografiche, a fianco della antica chiesa che venne sostiuita dall’edificio poi progettato dal Cabiati.
1935 – La chiesa “nuova” dedicata ai santi Nazaro e Celso viene costruita oltre la strada che conduceva alla vecchia chiesa parrocchiale, tutt’ora esistente, su progetto dell’architetto Ottavio Cabiati, figura molto attiva soprattutto in area lombarda e con una feconda produzione di edifici sacri.
La chiesa di Verano viene iniziata negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale e terminata solo alla fine della stessa.
1990 – Realizzazione delle vetrate oggi visibili in chiesa, ad opera di Luisa Marzatico
1995 – Adeguamento liturgico del presbiterio con il posizionamento dell’Altare fronte popolo, del nuovo Ambone e della Sede ad opera di Luisa Marzatico
2013 – Restauro delle murature del campanile e consolidamento della cella campanaria a cura dello Studio Longoni, Maggioni e Colciago di Verano Brianza. Il progetto è stato in parte finanziato con il contributo 8×1000 della CEI.