La pianta della chiesa è a navata unica che culmina con la zona absidale preceduta dal presbiterio; lateralmente all’aula sono disposte quattro cappelle per lato.
Il soffitto a botte lunettata è ripartito in cinque campate definite da archi a tutto sesto che si raccordano alle pareti attraverso una cornice marcapiano lievemente aggettante, sotto cui dipartono archi poggianti sulle lesene che delimitano le cappelle.
In corrispondenza della volta vi sono rappresentazioni di scene sacre poste in ampie cornici centrali lobate.
All’interno della chiesa, addossato al muro della contro facciata, è presente un pregiato organo della bottega dei fratelli Prestinari della vicina Magenta.
La cappella di San Michele è arricchita con un interessante ciclo di affreschi.
La facciata principale è di colore tenue con evidenziati in colore grigio i cornicioni e le lesene.
E’ costituita da un volume centrale e dalle cappelle laterali col tetto ribassato; orizzontalmente è ripartita attraverso la parte inferiore, con il portale d’ingresso principale con cornice e timpano e dai due ingressi laterali anch’essi con cornice a mensola superiore.
Superiormente vi è una lunetta centrale al di sopra della quale si trova il timpano completato da una croce in ferro.
Sul lato destro della facciata si erge la torre campanaria.
XVI – La chiesa viene edificata prima del 1554 in circoscrizione parrocchiale autonoma. Viene aggiunto il fonte battesimale, l’altare di San Michele e un piccolo portico a protezione del portone d’ingresso
1718 – Iniziano i lavori di ricostruzione della chiesa incominciando dal coro. Nel 1721 viene alzata la parte dell’altare maggiore dandogli forma a volta, mentre precedentemente era a soffitto ligneo. Dal 1739 al 1749 viene effettuato ampliamento della chiesa verso sud e verso nord.
1788 – Vengono requisite dal governo francese, le tre campane poste sulla torre campanaria e pochi anni dopo, grazie all’interessamento del parroco Baldassare Maggioni, furono rimpiazzate da altre cinque ed è sempre il parroco Maggioni a constatare che la chiesa parrocchiale abbisogna di un allungamento non potendo contenere il popolo durante le funzioni religiose.
1810 – Viene elargito un lascito a favore della parrocchia per edificare la facciata della chiesa parrocchiale, il pronao antistante e forse anche l’oratorio detto “dei maschi”, posto nella parte sud ed affiancato al presbiterio. La si arricchisce con due nicchie ai lati del portone d’ingresso contenenti le statue dei Santi Nazaro e Celso, il tutto sovrastato da un imperioso pronao classico.
1833 – In questi anni viene acquistato il nuovo organo, opera della famiglia Prestinari, la nuova cantoria, con la relativa balaustra e viene riparato il tetto della chiesa.
Nel 1844 avviene il rifacimento del castello delle campane.
1903 – Iniziano i lavori di ampliamento della chiesa su progetto dell’Ing. Antonio Casati di Milano. Dal 1904 l’edificio viene allungato con l’aggiunta di quattro cappelle laterali. Si appaltano i lavori di decorazione pittorica della parte nuova nuovamente ai pittori Enrico Ferrario di Ossona e Luigi Faini di Milano. Nello stesso anno avviene la trasformazione dell’organo a cura del Bressani.
1904 – Il 28 ottobre il cardinale Andrea Ferrari consacra la chiesa.
1924 – Trasformazione dell’organo a cura dell’organaro Edoardo Rossi di Milano nel 1924: inconfondibile la vernice blu che l’organaro usava per rifinire i lavori delle parti in legno. Su progetto dell’Ing. Lualdi iniziano nel 1930 i lavori di costruzione di un nuovo campanile, esterno alla costruzione, completato con un concerto di otto campane in “sì” realizzate dalla fonderia Barigozzi. Viene eretta nel 1934 la torre campanaria appoggiata al lato sud del presbiterio. Nel 1936 fu abbattuto il vecchio campanile del 1738.
1946 – Pulitura dell’organo da parte degli organari Zenoni e Cerutti.
1970 – Negli anni settanta viene demolito l’oratorio detto “dei maschi”.
1975 – Restauro dell’organo, di costruzione ignota, da parte della famiglia Prestinari. Nuovo restauro dell’organo nel 2004.
1985 – Lavori di adeguamento post conciliari.