La chiesa, con orientamento est-ovest, è accessibile da un’ampia scalinata dalla piazza antistante e presenta una facciata con ingresso principale e due ingressi laterali, mentre l’ordine superiore, delimitato da cornici, si erge solo nella parte centrale con un’apertura a serliana, incorniciata da lesene laterali con due nicchie e conclusa superiormente da timpano.
L’interno ampio è ad una sola navata a pianta centrale con aula svasata, presbiterio e coro.
In corrispondenza delle volte sono presenti interessanti affreschi di Luigi Morgari con la raffigurazione in corrispondenza dell’ingresso del martirio dei Santi patroni, mentre verso il presbiterio è la raffigurazione dell’Eucarestia fra angeli e santi e i grandi dell’intelletto (Manzoni, Dante e Colombo).
E’ inoltre presente una tela con la raffigurazione dell’Eterno Padre, che fu donato alla parrocchia dalla famiglia Manara ed ora attribuito a Vittore Carpaccio.
In corrispondenza del presbiterio è l’altare maggiore in marmi variegati mentre altri affreschi rappresentano la storia di Lepanto e la gloria di Cristo Re.
Adiacente al lato sud della chiesa è l’antica parrocchiale, probabilmente seicentesca, con facciata con portico centrale e portale in pietra e stucchi con la statua di San Nabore e superiormente una serliana.
1877 – Costruita fra il 1877 e il 1882 su disegno dell’Ing. Luigi Tarantola, in adiacenza alla chiesa antica seicentesca, fu consacrata nel 1912.
1930 – L’interno della chiesa venne affrescato nel 1930-1931 da Luigi Morgari, con la raffigurazione dei Santi patroni e verso il presbiterio il tema della gloria dell’Eucarestia fra angeli e i grandi dell’intelletto.