La facciata della chiesa è a capanna, molto sviluppata in altezza, con rosone centrale (in realtà una semplice apertura circolare) di ampie dimensioni e portico di fronte all’unico ingresso, sormontato da una lunetta in cui compare la figura di Cristo a braccia aperte realizzato a mosaico.
Lungo il fianco settentrionale e meridionale si aprono due piccoli ingressi laterali e una serie di tre finestre circolari per lato, una per campata; simili aperture si trovano anche sui lati occidentali dei bracci del transetto, mentre nelle terminazioni nord-sud si trovano aperture simili a quella che si trova in facciata.
Due alte monofore nel muro absidale illuminano l’area presbiteriale.
L’intera chiesa è realizzata in laterizi e ceppo dell’Adda
Sul fianco destro, affiancato al transetto e all’abside poligonale, si innalza la torre campanaria: appena sotto la cella campanaria, sottolineata da una serie di cornici decorative e dalla presenza di quattro coppie di bifore, si trovano i quattro quadranti dell’orologio, uno per lato.
Internamente la pianta è a croce latina a navata unica e corti bracci del transetto.
L’incrocio dei bracci del transetto è coperto da una volta a crociera costolonata, mentre la navata è coperta da volte a vela che poggiano su paraste laterali; il presbiterio è anch’esso coperto da una volta a vela, mentre il catino absidale da una semicupola.
L’interno presenta numerose superfici decorate: le volte della navata, l’incrocio del transetto, l’emiciclo absidale e la semicupola sono ricoperte di affreschi.
L’altare maggiore è una semplice mensa in lastre marmoree e cornici decorative; più indietro sorge il tabernacolo su di una macchina d’altare di dimensioni contenute.
Sulla sinistra un basso pulpito anch’esso in lastre marmoree.
1901 – Viene costruita, con il contributo di tutta la popolazione locale, la chiesa in un’area prima occupata da una cava di raccolta dell’acqua piovana. Nei pressi sorgeva il più antico oratorio dei Santi Filippo e Giacomo, ormai troppo piccola per le esigenze dei fedeli.
1942 – Realizzazione di un ampio ciclo di dipinti murali che ricoprono il catino absidale, le volte, le pareti del transetto, realizzati da Giovanni Garavaglia di Ossona e da Primo Busnelli di Meda.
1975 – Viene effettuato l’adeguamento liturgico.
1976 – Vengono rinnovati i marmi dell’altare e della pavimentazione del presbiterio, ritoccate le decorazioni pittoriche e costruito il pronao di fronte all’ingresso principale.
2000 – Vengono rifatte le coperture.
2002 – Viene rifatta la pavimentazione e l’impianto di riscaldamento.
2003 – Viene dedicato l’altare maggiore.