Il corpo di fabbrica che fronteggia Via Meda è vincolato come edificio d’epoca.
L’edificio ai tempi era un colorificio. A seguito delle opere di restauro e ristrutturazione, nel 1999 viene realizzata la chiesa che ha come sagrato il cortile interno posto tra gli edifici esistenti.
L’edificio si completa con due ali laterali, che hanno per destinazione la casa e le opere parrocchiali.
La rimanente superficie del lotto è un’area verde destinata al gioco all’aperto dell’oratorio.
La chiesa è leggermente sopraelevata rispetto al piano stradale, questo permette oltre al fatto di dare un risalto volumetrico alla chiesa rispetto agli edifici adiacenti, di accedere al piano sottostante che ospita un salone polifunzionale dell’oratorio.
Il volume dell’aula si rastrema a livello del piano primo degli edifici limitrofi. Sono presenti delle finestrature a nastro lungo le pareti laternali dell’aula unica a tutta altezza. Quattro colonne di ferro sorreggono la copertura realizzata con travi in legno lamellare a forma di volta a botte.
Le pareti laterali presentano nella parte superiore un rivestimento con pannelli in legno, e lamelle verticali che modulano l’entrata della luce verso l’interno della chiesa.
La zona presbiteriale è rialzata rispetto al pavimento dell’aula liturgica di tre gradini.
Sulla parete retrostante l’altare è presente un mosaico a tutta altezza realizzato nel 2002 e rappresentante la Trasfigurazione sul monte Tabor realizzato dall’artista Marko Ivan Rupnik.
1999 – La chiesa è stata costruita tra il 1999 e il 2001 su progetto degli architetti Carlotta Conti e Giovanna Gussoni, all’interno di un’area che vede la presenza di un edificio d’epoca con fronte verso Via Meda, tutelato dal vincolo regionale.