La chiesa presenta una facciata tipicamente seicentesca. E’ scandita da quattro lesene che inquadrano due nicchie vuote. Al centro della facciata è posto il portale d’accesso sormontato da un iscrizione che ricorda la dedicazione della chiesa, sopra la quale è presente una finestra che si conclude nella parte superiore della facciata a ridosso del timpano.
L’interno si presenta a navata unica con due cappellette rettangolari laterali provviste di altari consacrati e la cappella, anch’essa rettangolare, che ospita il fonte battesimale.
La navata presenta una copertura con volta a botte costolonata che alterna lunette entro le quali s’inseriscono le finestre. La zona presbiteriale si presenta soperelevata rispetto al resto dello spazio con una copertura a volte a crociera mentre l’abside si conclude a semicatino.
A sinistra del presbiterio tramite tre aperture si accede ad una zona destinata ai fedeli, a destra invece è situata la sagrestia. Anticamente questi spazi erano invertiti e lo spazio a fianco del presbiterio era destinato solo agli uomini per assistere alle funzioni religiose.
1609 – Della chiesa più antica, che venne poi rifatta quasi completamente nel 1666 non sappiamo molto.
Negli inventari in archivio vescovile custoditi in Curia di Pavia nel 1609 possiamo ricavare che l’altare maggiore possedeva un’ancona della Madonna con il Bambino, c’erano il battistero, il pulpito ed un confessionale. L’accenno più interessante è il riferimento al coro che era stato costruito di nuovo. Nell’inventario del 1652 viene indicata l’esistenza di due altari, si accenna alla sacrestia e al campanile.
1666 – Nel 1666 o più probabilmente l’anno prima si diede avvio alla ricostruzione della chiesa. Nel 1676 si dice che la chiesa è “di fabbrica nuova in volta ben agiustata”. Dai documenti si può dedurre che il presbiterio e il coro restano in piedi, viene demolito il corpo della chiesa della facciata al presbiterio.
1676 – Dall’inventario del 1676 e dai successivi deduciamo come la chiesa si presenta. La chiesa ha la porta rivolta a levante, prima di accedervi occorre attraversare il cimitero. Accanto alla chiesa, sul lato settentrionale, sorge il campanile, sul lato opposto, di mezzogiorno, sorge la sacrestia.
Entrando in chiesa a sinistra si trova il battistero. A fianco dell’altare maggiore, sempre alla sinistra di chi è entrato in chiesa troviamo la cappella dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Il coro è di ridotte dimensioni. Lungo la parete di destra, la prima cappella è quella dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. Infine abbiamo la cappella di Santa Maria delle Grazie.
1745 – L’altare dei santi Gervasio e Protasio sarà demolito nel 1745, soprattutto perchè nuoceva alla capienza della chiesa. Dal momento che in chiesa vi erano altri tre altari, questo non serviva alle funzioni e riusciva soltanto di ingombro alla navata.
1764 – Da un inventario del 1764 la chiesa si presenta molto più ricca, gli altari si impreziosiscono di marmi ed anche al campanile viene aggiunta una campana, per un totale di tre campane.
1854 – Nella visita pastorale del 1854 l’altare viene descritto elegante di forma antica, il coro angusto, la cappella della Beata Vergine del Rosario non è più presente. L’altare dei SS. Gervasio e Protasio è in pessimo stato, non esiste più, è divenuto un ripostiglio. Ora guardando l’altare maggiore, sulla destra, dov’era la cappella delle Grazie, ora è presente l’altare dei Santi Gervasio e Protasio. La chiesa è discretamente elegante anche se soffre di umidità in molte sue parti.
1886 – Nel marzo 1886 venne stipulato un contratto tra il capomastro Giuseppe Bargigia e il Parroco per l’ampliamento del coro, al prezzo di 1000 lire. Il progetto, purtroppo manca copia del disegno, prevedeva il suo prolungamento sull’area del giardino parrocchiale, con la demolizione del vecchio muro perimetrale circolare, della volta di copertura e del tetto.