La chiesa orientata è ad impianto rettangolare con due cappelle laterali, affiancata da due ambienti sul lato sinistro, originariamente destinati a sacrestia e sul lato destro da un locale quadrangolare destinato attualmente a sagrestia. L’edificio è anticipato da un breve sagrato con due gradini a salire e da uno spiazzo antistante attualmente destinato a parcheggio.
La facciata principale a capanna è interamente intonacata con una cornice perimetrale in leggero aggetto e un unico portale di accesso architravato sovrastato da una monofora vetrata. Sul fianco sinistro in prossimità della zona absidale si sviluppa il campanile ad impianto quadrangolare con paraste in laterizio a vista, cella campanaria aperta con monofore e cuspide piramidale rivestita in lastre di rame come copertura.
Internamente la chiesa è a unica navata coperta con volte a botte lunettata interamente affrescata. A metà di entrambi i lati si aprono simmetricamente due cappelle: a destra quella di san Giuseppe con una ricca decorazione plastica in stucco con una pala settecentesca raffigurante il Bambin Gesù, e a destra la cappella della Madonna delle Grazie con il Bambino che ha come pala l’affresco staccato al di sotto del quale è conservato un graffito che ne riporta motivazione, esecutore o committente e data di realizzazione.
XII – Il Santuario, dedicato ai Santi Faustino e Giovita, è una delle più antiche chiese della zona est di Milano e risale al XII secolo con la prima citazione della chiesa in una pergamena. Doveva essere una cappella stazionale sorta sull’antico tracciato romano che da Porta Tosa collegava direttamente Milano con Brescia.
XIV – Sembra che il Santuario venne consacrato una prima volta nel 1370; una seconda consacrazione – documentata – risale al 28 agosto 1519, ad opera di mons. Francesco Landino, Vescovo di Lodi, per incarico dell’arcivescovo di Milano cardinale Ippolito d’Este.
XV – La struttura del campanile sembra quattrocentesca. La sacrestia invece fu edificata nel Cinquecento e completata con una volta affrescata, opera di scuola leonardesca.
1580 – Realizzazione della volta a botte affrescata nella navata; costruzione del portico a nord, ora tamponato demolendo la cappella della SS. Trinità.
1619 – Ampliamento del coro, restauro della volta e creazione di due cappelle laterali, di cui una dedicata alla Beata Vergine.
1646 – Titolazione della cappella di destra a S. Giuseppe per legato di Marcantonio Platone e dotazione delle tre tele ivi conservate e della decorazione a stucco.
1964 – Nel 1964 la chiesa venne elevata al rango di chiesa parrocchiale, con la dedicazione al Santissimo Nome di Maria, ad opera dell’arcivescovo Giovanni Colombo e successivamente fu eretta a Santuario Mariano dal Cardinale Carlo Maria Martini nel 1996, trasferendo la sede della Parrocchia in via Pitteri.
1966 – Consacrazione del nuovo altare ad opera di mons. G. Schiavini.
1979 – Stacco dell’affresco della Madonna delle Grazie dalla parete nord della cappella: al di sotto venne alla luce un graffito, ritenuto la spiegazione della genesi dell’opera.
1998 – Restauro delle coperture della chiesa.
2008 – Vennero intrapresi diversi lavori di restauro e manutenzione a cura dell’architetto Francesco Tandoi: coperture e impianti, portone, affreschi, stucchi, restauro dell’affresco strappato raffigurante la Madonna in Trono e dei quattro dipinti su tela collocati nella Cappella S. Giuseppe, raffiguranti lo Spirito Santo, il Sogno di Giuseppe, la Fuga in Egitto e S. Giuseppe col Bambino Gesù. Fu realizzata una nuova pavimentazione un nuovo impianto di riscaldamento e un nuovo impianto illuminotecnico.
2015 – Lavori di restauro e risanamento conservativo delle facciate esterne e del campanile della chiesa sussidiaria Santi Faustino e Giovita a cura dell’architetto Francesco Tandoi.