La chiesa, con orientamento est-ovest, è situata nel centro dell’abitato di Novedrate.
La facciata è suddivisa in due ordini da una cornice, con esedra centrale con portico interno a protezione del portale d’ingresso.
A lato sono conservate in due nicchie altrettante statue mentre in corrispondenza dell’ordine superiore sono presenti quattro nicchie con statue, oltre all’apertura centrale con arco a tutto sesto e cornice.
La facciata è conclusa dal timpano con la raffigurazione astratta della Trinità con l’Occhio della Provvidenza.
L’interno si sviluppa a tre navate, una centrale di altezza superiore e due laterali, scandite in tre campate da pilastri e lesene.
Il presbiterio è delimitato da gradini e dall’arco trionfale e presenta la mensa in marmo centrale e l’altare maggiore in marmi policromi con coro ligneo absidale.
In corrispondenza della terza campata della navata sinistra è presente la Cappella che conserva la statua con la raffigurazione della Madonna del Rosario, oltre alla Cappella del Cristo Misericordioso a conclusione della navata stessa.
Nella navata destra alla seconda campata è la Cappella dell’Angelo, in corrispondenza della controfacciata è presente il Battistero ed a conclusione della navata è la Cappella di Sant’Antonio da Padova.
In corrispondenza delle volte e delle pareti laterali sono presenti alcuni affreschi ad opera di Luigi Morgari raffiguranti la Samaritana,
La pecorella smarrita e il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano, mentre sono ad opera di David Beghè le raffigurazioni della Sacra Famiglia, Gesù e la Croce, Gesù tra i malati e Cristo salva con l’Eucarestia.
XIII – La chiesa di San Donato risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Galliano fin dal XIII secolo all’interno del Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. La chiesa è successivamente citata nel 1398 tra quelle del plebato di Galliano.
1564 – Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le rettorie della pieve di Galliano anche quella di Novedrate. Nel 1570 negli atti della visita pastorale di San Carlo Borromeo viene descritta la chiesa ad una sola navata e con pareti decorate. Vengono inoltre date delle prescrizioni per la costruzione di una sacrestia e per l’ampliamento della chiesa.
Già compresa nella pieve di Galliano, passò alla pieve di Cantù in seguito al trasferimento della sede plebana decretato nel 1582.
1606 – Il 5 luglio 1606 è documentata la visita pastorale del Card. Federico Borromeo, con la descrizione della chiesa sempre ad unica navata. Vennero indicate alcune prescrizioni tra cui la costruzione di una torre campanaria.
1764 – Negli atti della visita pastorale dell’Arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli del 23 maggio 1764, è descritta la chiesa restaurata e ampliata con due cappelle e con la facciata con portico sostenuto da due colonne.
1903 – Nel 1903 iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa, su progetto dell’Arch. Emilio Alemagna, con l’aggiunta delle navate laterali, il rifacimento della pavimentazione e del pulpito. I lavori si conclusero nel 1907 ed il 30 novembre dello stesso anno la chiesa venne consacrata dal Card. Carlo Ferrari. Successivamente vennero realizzate le decorazioni interne con gli affreschi delle volte ad opera di David Beghè, oltre alla decorazione delle pareti ad opera di Luigi Morgari. Venne inoltre collocata la Via Crucis, voluta dal marchese Isimbardi, benefattore, grazie al quale vennero realizzate le opere.
1931 – A seguito della visita pastorale del Card. Schuster del 1931 vennero eseguite alcune opere con la modifica degli altari e dell’altare maggiore. Nel 1935 venne restaurata la facciata e il campanile venne consolidato, su progetto dell’Ing. Franco Castelli di Como. Nel 1936 vennero installate le nuove vetrate e nel 1938 venne installato l’impianto elettrico.
1941 – A partire dal 1941 vennero eseguiti interventi di completamento e restauro della chiesa con la formazione di due altari, la formazione di nuovi scalini in marmo di Baveno e la formazione della pavimentazione. Nel 1963 venne realizzato un nuovo battistero, su progetto del Geom. Rusconi di Cabiate con decorazioni del pittore Eugenio Mossi di Como. Venne inoltre realizzato l’impianto di riscaldamento ad aria.
1971 – Nel 1971 vennero realizzati i lavori di rifacimento del tetto ed il risanamento delle facciate, oltre alla formazione di due vetrate con la raffigurazione dei Santi Donato e Carpoforo. I lavori vennero inaugurati dalla visita del Card. Colombo del 1972. Nel 1976 vennero restaurati gli interni della chiesa, oltre alla realizzazione dell’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio su progetto dell’Arch. Don Gaetano Banfi. Successivamente, nel 1977, venne posata la nuova pavimentazione in granito.
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