Edificio massiccio di carattere romanico lombardo ha una pianta divisa in tre navate segnata da grossi pilastri squadrati collegati tra loro da movimenti di archi.
La chiesa ha tre cappelle. Il fonte battesimale, posto in fondo alla chiesa, è di taglio e forma moderna.
La copertura della navata principale è una ampia botte finemente decorata.
Il presbiterio, non particolarmente ampio, ospita nella volta del catino absidale una imponente rappresentazione di Cristo Pantocratore circondato da santi e gente comune.
1860 – Nel 1860 si ottiene il permesso da Sua Eccellenza Mons. Luigi Nazzari dè conti di Calabiana, arcivescovo, di costruire una nuova chiesa dedicata ai Santi Ambrogio e Carlo demolendo l’antica e ormai decrepita chiesetta che aveva medesima dedica. Grazie al generoso contributo del benefattore Domenico Scotti fu possibile fare fronte alle spese di costruzione. La chiesa fu benedetta da don Luigi Niccolini, parroco di Busnago, dato che le parrocchie erano ancora unite.
1867 – Nella stessa data di posa della prima pietra della nuova chiesa parrocchiale (1860) furono gettate anche le fondamenta del campanile che però rimase fermo fino al 1867 per mancanza di fondi. I lavori videro un sostanziale avvio nel 1867 e ultimato nel 1873, vennero posizionate le campane l’anno successivo.
1885 – A seguito di tutti i lavori di realizzazione della nuova chiesa, nuova canonica, nuovo cimitero e campanile, nel giugno 1885 la curia di Roma autorizzò il ritorno di Roncello a parrocchia autonoma a voce di Sua Eccellenza Luigi Nazzari di Calabiana. La lunga unione con la parrocchia di Busnago risaliva alla visita pastorale nel 1566 di Carlo Borromeo, che aveva notato la parrocchia sprovvista o indecorosa nei locali per il sacerdote e delle più necessarie strutture, disponendone la fusione per culto con la vicina Busnago.
1887 – Nell’inverno del 1887 si dotò la chiesa di nuovo presbiterio con arredi forniti dalla ditta Artigianelli di Monza, di un coro ligneo e di confessionali.
1890 – Un bellissimo pulpito ligneo fu installato a seguire i decori dell’interno. Le armoniche forme del parapetto, che riprende movimenti barocchi, e le decorazioni in profili d’oro ne alleggeriscono l’impatto. Il pulpito esiste e si può ammirare ancora oggi.
1897 – Su disegno dell’ing. Arnaboldi Costante fu realizzata una cappella che doppiava planimetricamente in modo opposto quella originaria.
1905 – Un capomastro di Trezzo costruì la cappella che doveva venerare la Madonna realizzata dagli Artigianelli di Monza e sul lato della medesima fu posizionato un bellissimo San Sebastiano.
1925 – Il pavimento a mattonelle da tempo deteriorato fu sostituito con nuove in cemento decorativo a pasta unita con giochi cromatici dalla ditta Quadri di Treviglio. Ugualmente all’esterno, l’ampio sagrato fu ripavimentato in ciotoli e pietra costituendo una scalinata in gradoni di pietra di Sarnico.