La cappella sorge al centro di una rientranza semicircolare di un muro di delimitazione della via pubblica.
Presenta una contenuta facciata a capanna, sottolineata esternamente da lesene con capitelli di ispirazione ionica, due per parte, e da un timpano sormontato da croce metallica.
All’interno del timpano, rientrante, si trova il monogramma XP, sopra ai capitelli invece la scritta: QUAL TU SEI LO FUI PUR IO – TU DIVERRAI QUAL IO SONO – DELLA VITA BREVE E’ IL DONO | DIMMI UN REQUIEM E VA CON DIO.
Al centro, sopra l’unico accesso, un mosaico firmato “Rivetta, realizzato su superficie leggermente concava e raffigurante san Rocco.
L’interno, molto ridotto di dimensioni, presenta un altare a muro sulla parete di fondo separato dalla piccola aula da un gradino; presenti tre monofore per lato.
Alla parete destra un affresco raffigurante s. Carlo che assiste gli appestati, a quella sinistra un affresco raffigurante Cristo che resuscita Lazzaro; una decorazione pittorica è presente anche sulla volta.
Vicino all’ingresso una griglia metallica nella pavimentazione dovrebbe segnalare il punto in cui sono stati ricollocati alcuni resti di vittime della peste, in seguito alla quale la cappella venne costruita.
1574 – Viene edificata la piccola cappella al tempo della peste.
1763 – Visita pastorale del 30 agosto compiuta dal cardinale Pozzobonelli.
1851 – Visita pastorale del 27 maggio compiuta dall’arcivescovo Bartolomeo Carlo Romilli.
1948 – La cappella viene demolita per necessità viabilistiche.
1954 – La cappella viene ricostruita in posizione più arretrata rispetto all’originale; decorazioni del pittore Rivetta. Benedetta il 15 agosto 1954 da Monsignor Giuseppe Gornati.