Il complesso comprende la basilica di San Vincenzo e il battistero di San Giovanni Battista, situati in posizione rialzata rispetto all’abitato, con quest’ultimo posizionato a sud rispetto alla basilica.
Le pareti esterne, con finitura in pietra a vista, presentano una modulazione ad archetti pensili binati, che in facciata si sviluppano in serie continua.
L’ edificio si presenta con una pianta quadrata con absidi per ogni lato, preceduta da un breve atrio ed è articolato su due piani con scale in spessore di muro di collegamento con le tribune, con finitura interna in intonaco e lacerti. Al centro è presente una vasca circolare pietra, mentre al piano superiore sono presenti tracce di tre altari in muratura.
Sopra la galleria si aprono quattro finestre ed inoltre in corrispondenza della galleria e della navata sono presenti alcuni lacerti della decorazione e dell’affresco della volta interna, con la raffigurazione del cielo stellato. Il coronamento è a cupola montata su trombe, iscritta in un tiburio.
1007 – l complesso romanico di Galliano è composto dalla chiesa di San Vincenzo e dal battistero di San Giovanni Battista ed è stato consacrato nel 1007 da Ariberto da Intimiano, arcivescovo di Milano.
Il battistero dedicato venne eretto verso la fine dell’ XI secolo, dopo la consacrazione della basilica fatta da Ariberto.
1400 – Lo stato di conservazione del complesso della chiesa e del battistero inizia a peggiorare dal 1400 e successivamente, a seguito della visita pastorale del 1570 e dei sopralluoghi del 1579 e 1582, il Cardinale Carlo Borromeo nel 1582 decretò il trasferimento del capitolo alla chiesa di San Paolo in Cantù, che fu portato a termine nel 1584. Inoltre prescrisse di eseguire alcune opere per la manutenzione degli edifici.
1616 – Nel 1616, a seguito della visita pastorale, il Cardinale Federico Borromeo rinnovava le prescrizioni ed esortava al mantenimento dell’edificio.
Nel 1682 venne constatato il completo abbandono e degrado dell’edificio da parte di Mons. Francesco Franchedino.
1780 – Nella relazione del 1780 redatta da padre Giuseppe Allegranza su incarico di Mons. Vismara, venne confermato il cattivo stato di conservazione dell’edificio.
Nel 1798 fu soppresso il Capitolo di San Paolo in Cantù e si provvide alla vendita dei beni tra cui la chiesa e il battistero di Galliano giudicati di nessun interesse artistico. Il complesso venne acquistato dai signori Fioretti e Beretta. A seguito della protesta dell’allora parroco Don Giacomo Calderini, che non riteneva la compravendita perché la chiesa non era sconsacrata, nel 1801 venne eseguito un sopralluogo della commissione artistica con il compito di valutare il valore artistico del complesso. Nella relazione consegnata alla Direzione Centrale dei Beni Nazionali venne indicato che la chiesa non era da ritenersi monumento d’arte mentre il battistero veniva giudicato d’interesse. A seguito della relazione la chiesa venne ristrutturata ed adibita a casa colonica mentre il battistero continuò ad essere utilizzato.
1831 – Nel 1831 il parroco Don Carlo Annoni fece redigere un accurato rilievo del complesso della chiesa e del battistero dall’Ing. Montanara, successivamente inserita nella pubblicazione del 1835.
Nei documenti del 1883 relativi al restauro conservativo intrapreso sul battistero dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici, la parrocchia di San Paolo è indicata come proprietaria dell’edificio. I lavori compresero il consolidamento e ripristino della struttura, il completamento dell’intonaco e l’esecuzione di ricerche archeologiche, oltre al ripristino dell’altare.
1955 – A partire dagli anni 1955 sono stati eseguiti interventi di risanamento all’edificio oltre alla posa della pavimentazione interna in cotto.
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